(Adnkronos) – Nick Kyrgios e Jannik Sinner, nuova puntata. L’azzurro, numero 1 del tennis mondiale, si qualifica per la finale degli US Open. L’australiano, fermo da tempo per problemi fisici, prima commenta la semifinale contro Jack Draper per l’emittente Espn e poi, come di consueto, si fionda su X per discutere con gli appassionati di tennis. Il tema, da un paio di settimane, è soprattutto uno: il caso di doping che ha coinvolto Sinner e che si è chiuso con il proscioglimento dell’azzurro, che non è stato squalificato per la positività al clostebol, uno steroide anabolizzante. Sinner, come è noto, ha dimostrato che la positività è stata provocata da una contaminazione. La versione di Sinner e la sentenza di assoluzione non hanno convinto Kyrgios, che dal primo giorno invoca una squalifica di 2 anni per il numero 1 del mondo e contesta il procedimento, facendo riferimento alle vicende di altri tennisti prima sospesi e poi fermati con lunghi stop. Nella conversazione con un utente, Kyrgios scrive: “Non sono affatto amareggiato. Non si tratta di Sinner. Tra l’altro ho appena commentato il suo incontro e mi è piaciuto molto. Avrebbe potuto esserci chiunque al posto suo, io voglio solo correttezza”. Sinner non ha mai replicato direttamente alle parole di Kyrgios né ai tweet del ‘collega’. L’australiano fa parte dello staff di Espn a Flushing Meadows e nel corso del torneo è stato schierato anche come intervistatore in campo, subito dopo la fine dei match. L’emittente, però, non lo ha mai utilizzato per intervistare Sinner dopo i 6 match che l’azzurro ha giocato sinora agli US Open. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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