Harris-Trump, dall’Ucraina all’aborto: i punti chiave del dibattito

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(Adnkronos) – Dall'Ucraina all'Afghanistan in politica estera, dall'aborto all'immigrazione per quanto riguarda la politica interna fino ai rapporti commerciali con la Cina e al rilancio dell'economia. Questi i temi centrali del primo dibattito televisivo andato in onda sull'Abc tra la vice presidente americana e candidata democratica Kamala Harris e l'ex presidente e candidato repubblicano Donald Trump.  Sul ruolo degli Stati Uniti rispetto all'aggressione russa, Harris ha affermato che se Trump fosse attualmente in carica, il presidente russo, Vladimir Putin, avrebbe preso il controllo di Kiev. Putin "ti avrebbe mangiato a pranzo", ha detto la vice presidente Usa all'ex inquilino della Casa Bianca. "Credo che il motivo per cui Donald Trump dice che questa guerra finirà entro 24 ore è perché lui semplicemente rinuncerebbe", ha aggiunto Harris mentre lui vantava rapporti amichevoli sia con il leader del Cremlino, sia con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Evitando di parlare di aiuti militari, Trump ha detto che "voglio che la guerra finisca. Voglio salvare vite. Ci sono milioni di persone che sono state uccise". Quando gli è stato chiesto se fosse nel miglior interesse degli Stati Uniti che l'Ucraina vincesse, Trump ha detto che "penso che sia nel miglior interesse degli Stati Uniti porre fine a questa guerra, negoziare un accordo, perché dobbiamo impedire che tutte queste vite umane vengano distrutte".  La guerra nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas dopo l'assalto del 7 ottobre è stata tema del dibattito tra Harris e Trump. Per la vice presidente si è creata un'altra occasione per chiedere un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi a Gaza, esprimendo al contempo vicinanza sia per gli israeliani sia per i palestinesi colpiti dal conflitto. Harris quindi ha condannato l'attacco del 7 ottobre di Hamas al sud di Israele, ma ha affermato che "troppi palestinesi innocenti sono stati uccisi" dall'offensiva militare in corso di Israele a Gaza. Trump, invece, ha affermato che la guerra non sarebbe avvenuta sotto la sua Amministrazione e ha sostenuto che Israele "non esisterà" più entro due anni se Harris venisse eletta presidente. "Odia Israele e odia gli arabi", ha ripetutamente detto di Harris ricordando la sua assenza durante il discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu al Congresso. Lei, invece, ha detto che "darò sempre a Israele la possibilità di difendersi", chiedendo la fine della guerra e una soluzione a due stati che fornisca sicurezza al popolo israeliano "e in egual misura ai palestinesi".  Trump ha provato a mettere in difficoltà la sua avversaria sul ritiro dall'Afghanistan, ma Harris ha ricordato che fu il tycoon a concludere un accordo disastroso invitando i Talebani a Camp David. "Quattro presidenti hanno detto che si sarebbero ritirati e Joe Biden lo ha fatto", ha detto Harris. "Di conseguenza, i contribuenti americani non stanno pagando i 300 milioni di dollari al giorno che stavamo pagando per quella guerra infinita, e ad oggi, non c'è un solo membro dell'esercito degli Stati Uniti che sia in servizio attivo in una zona di combattimento in nessuna zona di guerra nel mondo, la prima volta in questo secolo". Harris ha poi attribuito la colpa dei problemi ereditati dall'Amministrazione Biden-Harris alla gestione delle relazioni tra Stati Uniti e Afghanistan da parte dell'ex presidente Donald Trump. "Donald Trump, quando era presidente, ha negoziato uno degli accordi più deboli che si possano immaginare. Si definisce un mediatore. Anche il suo consigliere per la sicurezza nazionale ha detto che era un accordo debole e terribile''. Harris ha criticato Trump per aver negoziato direttamente con i Talebani.  Harris ha anche accusato Trump di aver venduto gli Stati Uniti alla Cina ''per dare a Pechino la possibilità di rafforzare il suo esercito'' e ha ricordato come durante la pandemia causato dal coronavirus ''ha persino ringraziato Xi Jinping''. Trump ha replicato definendo Harris ''una marxista che ha distrutto il paese con politiche che sono folli''.  Delicato, ma anche senza esclusioni di colpi da parte di Trump, il tema del diritto all'interruzione di gravidanza. ''Il popolo americano ha votato per la libertà riproduttiva'', ha detto Harris promettendo di difendere il diritto all'aborto e ad avere un figlio. Sottolineando, quindi, le difficoltà che affrontano le donne americane in quegli Stati dove è vietato interrompere la gravidanza, ma anche dove alle aspiranti madri è difficile accedere alle cure ormonali e alla fecondazione in vitro. E insistendo sul fatto che debba essere il governo a occuparsi di queste questioni. Per contro, Trump non ha risparmiato colpi e affermazioni allarmanti, sostenendo che i democratici sono a favore dell'esecuzione dei bambini al nono mese di gravidanza e anche dopo la nascita. Trump ha tuttavia chiarito di ritenere utile fare eccezioni sull'aborto nei casi di stupro, incesto e minacce alla vita della madre.  Un autoelogio, sia da parte Harris, sia Trump, per il loro lavoro svolto per migliorare l'economia. Harris si è affrettata a spiegare la sua ''economia delle opportunità'', ovvero un piano che include riduzioni fiscali per chi avvia piccole attività, agevolazioni per i neo-genitori e gli acquirenti di prima casa e una stretta sui prezzi che pagano le aziende. ''Sono l'unica persona su questo palco che si occupa di sostenere la classe media'', ha detto Harris, sottolineando la sua provenienza da una famiglia della classe media. Trump, nel frattempo, ha descritto come quella sotto la sua Amministrazione come la "migliore economia" e ha accusato Harris di aumentare i costi per le famiglie americane. "La gente non può uscire e comprare cereali, o bacon, o qualsiasi altra cosa", ha detto. L'inflazione è salita sotto l'amministrazione Biden-Harris, ma è calata altrettanto rapidamente. Ad agosto, il tasso di inflazione degli Stati Uniti si è attestato al 2,9%, al di sotto della media di quasi il 3,3%. Trump ha anche pubblicizzato la sua posizione sui dazi , ai quali intende dare priorità se tornerà alla Casa Bianca.  Nel corso del dibattito Trump ha spostato il suo discorso sull'immigrazione, parlando di criminali accolti nel paese e di città in cui gli animali domestici, ''cani e gatti'' per la precisione, vengono mangiati dagli immigrati in arrivo. Harris dal canto suo ha sottolineato come è stata "l'unica persona sul palco che ha perseguito organizzazioni transnazionali". E ha anche accusato Trump di aver chiesto al GOP di opporsi alla legislazione per rafforzare il confine. "Preferiva affrontare un problema piuttosto che risolverlo", ha affermato.  Harris ha quindi accusato Trump di aver fomentato la rivolta violenta del 6 gennaio del 2021 a Capitol Hill e che ha minacciato un ''bagno di sangue'' se non vincerà a novembre. Lui ha ribattuto dicendo che quel 6 gennaio ''non è morto nessuno'' e ha sostenuto che quella che si è svolta è stata una manifestazione pacifica condotta da persone che poi ''sono state trattate male''. Harris ha ricordato i 140 poliziotti feriti, ma Trump ha per contro citato l'attacco subito durante il comizio in Pennsylvania e accusando il partito democratico di fomentare l'odio contro di lui. ''Forse ho preso quasi una pallottola in testa per la loro retorica contro di me, per avermi additato come una minaccia alla democrazia'', ha dichiarato. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)