È stato inaugurato questa sera, 23 settembre, a Vicenza il murale dedicato a Paolo Rossi, realizzato sulla facciata della torre Everest, l’edificio più alto della città, dal celebre street artist brasiliano Eduardo Kobra. L’opera, che omaggia il campione vicentino, è parte del progetto “Il mio nome è Paolo Rossi”, organizzato dall’associazione culturale Wallabe e dall’azienda Imprendo, nel giorno in cui Pablito avrebbe compiuto 68 anni.
Durante l’evento, il sindaco Giacomo Possamai ha sottolineato l’importanza simbolica del murale per la città di Vicenza: «L’edificio più alto della città da oggi sarà dedicato per sempre a Paolo Rossi. Nel giorno del suo compleanno, poi, ha un valore speciale per Vicenza e per i vicentini. Siamo veramente contenti. È stato un percorso lungo e pieno di ostacoli, ma è bello essere arrivati fino in fondo. Oggi tutta la città è in festa, perché abbraccia quello che è stato uno dei suoi più grandi campioni».
Molte le autorità presenti, sia istituzionali che sportive, tra cui gli ex compagni di nazionale Antonio Cabrini e Alessandro Altobelli, i giornalisti sportivi Alberto Rimedio e Xavier Jacobelli, e la moglie di Paolo Rossi, Federica Cappelletti.
La scelta della maglia: l’oggetto delle critiche
Nonostante l’entusiasmo generale, il murale non ha mancato di suscitare polemiche sulla scelta della maglia indossata da Pablito nella raffigurazione. Molti vicentini si sono chiesti perché, in un omaggio a un giocatore così legato alla città e alla maglia del Lanerossi, Rossi sia stato dipinto con la maglia della nazionale italiana e non con quella del Vicenza. Le critiche hanno ricordato come, in casi simili, come nel murale di Diego Armando Maradona a Napoli, il secondo monumento più visitato d’Italia, il campione argentino sia raffigurato con la maglia del Napoli, a simboleggiare il forte legame con la città partenopea.
In un post sul suo social SportVicenza Noaro, il noto commentatore tv vicentino Fabio Noaro ha sollevato la questione: «Bello il murale di Pablito. Però qualcuno mi spiega perché con la maglia dell’Italia e non con quella del Lanerossi a Vicenza? Anche Maradona, un monumento calcistico, il suo murale nella città partenopea veste la maglia del Napoli e non dell’Argentina!». Si tratta di un interrogativo che ha trovato eco tra non pochi tifosi biancorossi, tra cui anche quella del calciatore Giuseppe Lelj, che avrebbero preferito vedere Paolo Rossi rappresentato con i colori che più lo legano alla città, quelli del “vecchio e glorioso” Lanerossi Vicenza.
L’omaggio di Eduardo Kobra… a se stesso?
Il murale è stato realizzato da Eduardo Kobra, street artist brasiliano noto per i suoi lavori iconici e dai colori vivaci. L’artista, celebre per le sue opere ispirate a figure storiche e grandi personaggi del passato e del presente, ha voluto rappresentare Pablito nel suo momento di gloria, esultante dopo un gol, con la maglia della nazionale.
Ma anche qui c’è chi fa notare come appaiono ben evidenti, sul collo di Paolo Rossi, i colori giallo verde del Brasile paese dell’artista che ha firmato l’opera anche con quei colori.
Dopo l’inaugurazione, l’evento si è spostato al Teatro Comunale, dove si è tenuta una serata commemorativa interamente dedicata al ricordo del grande campione. Tuttavia, mentre l’immagine di Rossi splende sui muri della città, il dibattito sulla rappresentazione del suo legame con Vicenza rimane aperto così come avvenne alla presentazione della statua, posta davanti al Menti, che dovrebbe raffigurarlo.
Dovrebbe perché molti non riconoscono nelle fattezze dell’opera la fisionomia del grande Pablito, che, da dove sarà, però, di certo sorride di queste “ciacole” col suo umorismo rimasto, speriamo, quello toscano…