Alle Acciaierie Valbruna – è scritto in un comunicato della Fim Cisl di Vicenza – è in atto un confronto serrato per il rinnovo del contratto aziendale, al tavolo Fim Fiom Uilm e le Rsu portano le rivendicazioni dei lavoratori sia per distribuire i risultati economici che per migliorare le condizioni di vita attraverso innovazioni contrattuali.
Spesso accade che le posizioni di tutela delle diverse posizioni siano distanti ma si riesca a fare sintesi, poche volte invece accade che le posizioni delle imprese siano di totale chiusura ed in quei casi, lecitamente, i lavoratori organizzati nel sindacato esercitano la propria protesta scioperando.
Fim Fiom Uilm vicentine e le Rsu proclamano un pacchetto di ore di sciopero e le reazioni dell’impresa ad un certo punto lasciano di stucco tutta la delegazione trattante.
Per la segreteria della Fim Cisl Vicenza segue tutta la vicenda Maurizio Montini.
Cosa chiede la delegazione trattante per il rinnovo del contratto?
Chiediamo che venga riconosciuto un premio di risultato coerente con l’impegno messo in campo dai lavoratori, le quantità prodotte sono simili a quelle del 2017 e ci pare decisamente incoerente che anche a fronte di nostre considerazioni, su obbiettivi che ritenevamo eccessivamente sfidanti, oggi ci venga proposto unriconoscimento economico per il 2018 ridotto del 30% rispetto a quello dell’anno precedente.
Nel comunicato unitario emesso si imputa all’azienda il tentativo di boicottare il diritto di sciopero, perché?
L’averci comunicato che a fronte della proclamazione (con più di 24 ore di preavviso) di 1,5 ore di sciopero l’azienda sarabbe rimasta chiusa per l’intera giornata in quanto si comprometteva la possibile messa in sicurezza degli impianti e dei lavoratori è un evidente atto di prepotenza che non intendiamo accettare, abbiamo messo immediatamente a disposizione i lavoratori per tutte le ore di possibile prestazione lavorativa senza ricevere alcuna risposta, se non quella di trovare all’inizio del turno lavorativo i cancelli ermeticamente chiusi
Qual è il sentimento dei lavoratori?
Di grossa delusione, ci sono stati anche in passato momenti difficili e di tensione, ma abbiamo sempre trovato una soluzione. Con la chiusura dei cancelli l’azienda ha lanciato un segnale che è stato colto come di mera sfida, l’azienda ha di fatto rinunciato a produrre per tutta la parte di giornata possibile evidenziando come il riconoscimento corretto del premio non sia un problema di carattere economico ma bensì una presa di posizione strategica, un vero e proprio braccio di ferro, per i lavoratori questo ha avuto lo stesso effetto di una doccia gelata
Ed ora che succede?
La delegazione sindacale ha ritenuto in prima istanza di coordinarsi con le rappresentanze dello stabilimento di Bolzano, decidendo di unificare le delegazioni, confermare lo sciopero del lavoro straordinario e di convocare le RSU nella giornata di Lunedì per pianificare e condividere fra i due stabilimenti ulteriori forme di sciopero