Stellantis, Il Sole 24 Ore: “Taglio delle stime, titolo ko a Piazza Affari (-14,7%)”

837
stellantis

Stellantis ha deciso di tagliare le stime dei risultati 2024 a causa di problemi di performance in Nord America. Sulla decisione pesano inoltre le dinamiche del settore quali flessione della domanda e costi.

La conseguenza, ieri lunedì 30 settembre 2024, è stata il crollo delle azioni (-14,7%), trascinando al ribasso il settore sulle principali piazze europee e amaricane. Male anche Renault (-5,57%) dopo le ipotesi di aggregazione, proprio con Stellantis.

Su Il Sole 24 Ore in edicola oggi, viene scattata una fotografia dello stato delle cose: il margine del risultato operativo adjusted del gruppo dei 14 marchi (15 con i cinesi di Leapmotor in jv) è atteso ora tra il 5,5% e il 7% per l’intero 2024, in calo rispetto al precedente «double digit», 10% nella prima metà dell’anno. Il free cash flow industriale è previsto tra -5 e -10 miliardi di euro rispetto al precedente «positive». Il titolo vale 12,4 euro (-41,3% da inizio d’anno, peggior performance tra i produttori europei) mentre la capitalizzazione è scesa sotto i 40 miliardi (37,5). Soltanto a marzo, dopo i dati del primo trimestre, Stellantis valeva quasi 80 miliardi ed era salita al terzo posto globale, alle spalle di Tesla e Toyota. Oggi è diciassettesima dietro l’indiana Mahindra & Mahindra.

Sul quotidiano economico, Alberto Annicchiarico annota: “La riduzione del margine operativo atteso, secondo il gruppo guidato dal ceo Carlos Tavares, è correlata per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America (che nel primo semestre valeva il 45% dei ricavi e il 51% dell’utile operativo rettificato) ma anche all’attesa di vendite inferiori nel secondo semestre in diverse aree. «Il gruppo – ha spiegato la nota – ha accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330.000 unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025». Tra le altre azioni, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività. «Il deterioramento nelle condizioni globali del settore si traduce in una previsione di mercato per il 2024 a un livello inferiore rispetto all’inizio dell’anno, mentre le dinamiche competitive si sono intensificate per effetto sia della maggiore offerta sia dell’accresciuta concorrenza cinese»”.

L’analisi de Il Sole però propende più per il calo della domanda come effetto principale della crisi Stellantis. In particolare, l’esistenza di modelli a fine ciclo, caratterizzati da bassa domanda e prezzi elevati (Ram 1500 Classic e Chrysler 300).

Che cosa può succedere adesso -si legge ancota nell’articolo -? Secondo i broker italiani Equita e Akros le nuove stime mettono a rischio i programmi di dividendo e di riacquisto di azioni della casa automobilistica. Il profit warning «conferma quanto sia difficile la situazione dell’azienda. L’entità del colpo ai margini supera di gran lunga le nostre già ridotte aspettative», hanno commentato gli analisti di Bernstein, secondo i quali l’entità della correzione implica un secondo semestre molto debole. La nuova guidance, è la conclusione, implica un calo dell’utile operativo rettificato a 10,4 miliardi di euro, il 37% in meno rispetto alle previsioni di VisibleAlpha, con un margine implicito del 2,4% rispetto al 9,5% previsto dal consenso. Il gruppo, tuttavia, ha dichiarato che continuerà «ad espandere i propri differenziatori competitivi ed è convinto che le azioni di recupero poste in essere si tradurranno in performance operative e finanziarie più robuste nel 2025 e oltre»”.

Fonte: Il Sole 24 Ore