Risarcire i risparmiatori truffati, subito. A Ferrara le associazioni degli “azzerati” (gli ex azionisti e obbligazionisti) di Carife scendono in piazza per chiedere la pubblicazione dei decreti attuativi del Fondo di indennizzo, istituito dalla legge di Bilancio, un miliardo e mezzo di euro in tre anni che però rischiano di rimanere incagliati a tempo indefinito, in attesa di un provvedimento che slitta di giorno in giorno.
La manovra fissava il termine del 31 gennaio, ma «del decreto non c’è neanche l’ombra » , denuncia il deputato dem Luigi Marattin, ricordando che « sulla promessa del rimborso totale M5S e Lega avevano basato la campagna elettorale » . « Il governo sta prendendo in giro i risparmiatori truffati — dice il senatore Pd Andrea Ferrazzi — Un balletto vergognoso sulla pelle dei risparmiatori».
A denunciare lo stallo del decreto rimborsi sono soprattutto le associazioni. Martedì scorso a Roma il commissario Ue per la Concorrenza Margrethe Vestager ha ricordato che non basta essere azionisti o obbligazionisti di una banca fallita per ottenere il risarcimento, bisogna che il misselling, cioè la vendita fraudolenta, venga provata.
Da indiscrezioni di fonte Ue viene confermato che il governo italiano ha finalmente inviato a Bruxelles lo schema del decreto. Il tentativo di superare l’obiezione della commissione, che qualifica come aiuti di Stato i rimborsi indiscriminati, è nell’istituzione di una commissione interna al ministero dell’Economia, composta da magistrati, avvocati, ex componenti dell’arbitro bancario e finanziario e dell’arbitro per le controversie finanziarie.
La commissione dovrà accertare la presenza di ” violazioni massive”. Bruxelles chiede però un giudizio “caso per caso”. Ecco perché si tratta di un tentativo destinato ad arenarsi, rileva Marattin: «M5S e Lega hanno sempre detto che avrebbero rimborsato tutti, ma le normative prevedono rimborsi solo in caso di truffa accertata. Si tratta di una gigantesca operazione di marketing, tanto che oggi a Ferrara scende in piazza Alan Fabbri, candidato sindaco della Lega. Andrà con gli azzerati a protestare alla sede del suo partito…».
Scettico anche l’eurodeputato David Borrelli, transfuga dal M5S, ora nel gruppo dei ” non iscritti”: «Queste persone non erano speculatori, la maggior parte non aveva idea di aver acquistato titoli rischiosi. Ho presentato ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo, e il 26 incontrerò la Vestager». Chiedono un incontro con la Vestager anche i presidenti di quattro associazioni, Letizia Giorgianni, Corrado Canafoglia, Marco Cappellari e Luigi Ugone.
Altre associazioni si sono rivolte ai governi regionali: Veneto e Friuli Venezia Giulia sono in prima fila. Il problema non è però solo la pubblicazione del decreto: «Le norme prevedono l’indennizzo sul prezzo di acquisto, senza la rivalutazione, e si parla di misselling con riferimento al momento della vendita, in questo modo si tagliano fuori i vecchi azionisti » , contesta Barbara Venuti, di Consumatori Attivi (Udine).
«La prima formulazione dell’art. 38 della legge di Bilancio — aggiunge Patrizio Miatello, di “Ezzelino III da Onara” — prevedeva l’arbitrato, e avrebbe passato l’esame Ue, e l’inversione dell’onere della prova a vantaggio dei risparmiatori» .
Una norma scritta male, insomma, che rischia di risultare inapplicabile o inutile, persino nel caso di via libera da Bruxelles.