“Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai“, ha detto Matteo Salvini ieri, chiudendo Pontida 2024. Un attacco alle banche che andrebbe letto anche come presa di distanza da Forza Italia sulla manovra economica.
È questa ad esempio la lettura che ne da oggi Il Corriere della Sera, che come altre testate ha riportato i tratti salienti dell’intervento del segretario della lega all’annuale raduno politico dei militanti del partito nella località bergamasca del celebre giuramento omonimo, tenutosi nel 1167 portando alla nascita la Lega Lombarda contro Federico Barbarossa.
Su La Repubblica si legge: “Il segretario federale, alla guida del Carroccio da 11 anni, parla alla fine per una ventina di minuti, abbastanza poco. Registro consumato: dagli attacchi a George Soros (antico finanziatore del partito di Orbán nonché di una borsa di studio dello stesso presidente ungherese, guarda i casi della vita) alle “multinazionali”, alla Cina e alla Turchia, ora — con una manovra non facile da varare — è tornato a vestire l’abito del Salvini di lotta che tuona contro «i banchieri, i sacrifici non li chiederemo a operai, partite Iva, artigiani e agricoltori». Messaggio neanche troppo indiretto agli alleati di Forza Italia, che non vogliono saperne di tassare gli istituti bancari“.
Non solo su manovra e tasse: Salvini ha marcato la distanza da Forza Italia anche su altri temi quale quello della cittadinanza.
Ancora da Il Corriere della Sera: “Per il leader è l’occasione di mandare una serie di altolà agli alleati (Forza Italia in particolare) che sulla riforma autonomista come su altri fronti hanno sollevato obiezioni. Sulla legge Calderoli, taglia corto Salvini, «non si torna indietro, semmai bisogna accelerare».
Ma è sulle regole per la concessione della cittadinanza, ancor più dopo l’incidente diplomatico di sabato (lo striscione contro Tajani dei giovani), che il segretario, spalleggiato da Vannacci, non lascia alcuno spazio al dialogo: «La ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente. La priorità, per la Lega, è revocare la cittadinanza a quelli che delinquono»”.
E sui social, Salvini (ritratto in foto con i leader sovranisti d’Europa), ha ribadito: “Insieme sul prato di Pontida, con Amici arrivati da tutta Europa per ribadire un principio sacrosanto: difendere i confini NON è un reato. Se dovessi essere condannato (nel processo Open Arms a Palermo, ndr) varcherei le porte di quel carcere a testa alta: processano una persona che ha fatto il suo dovere, ma non possono processare un intero popolo e non possono fermare la santa alleanza dei popoli europei che oggi nasce da #Pontida24″.