Fuga da Idea Vicenza, Zanon sulla scelta di Notarangelo e Dalla Negra: “Ci riorganizziamo, apparteniamo al Centrodestra”

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Sala Bernarda consiglio comunale di Vicenza Idea

Erano in 8, ne è rimasto soltanto uno: attualmente, Leonardo De Marzo è l’unico consigliere del gruppo Idea Vicenza che, di recente, ha visto una nuova puntata della fuga, con protagonisti i consiglieri Stefano Notarangelo e Michele Dalla Negra che hanno creato un nuovo gruppo di minoranza: Impegno per Vicenza (leggi qui).

Luca Zanon, a nome del direttivo di Idea Vicenza ha rilasciato alcune dichiarazioni dalle quali, tuttavia, non traspare risentimento per le scelte fatte dal gruppo attorno all’ex sindaco Francesco Rucco, transitato in Fratelli d’Italia, prima, e dai due “ex” compagni negli ultimi giorni.

“Il centrodestra – spiega Zanon – a Vicenza sta vivendo un periodo di complessivo riassestamento, che a volte passa anche per la nascita (o la rinascita, come in questo caso) di gruppi diversi dal nostro. Se, da una parte, è innegabile il dispiacere per dei colleghi che se ne vanno, dall’altra siamo felici di non essere più i soli a tenere alta la bandiera del civismo, e speriamo che la decisione dei consiglieri Notarangelo e Dalla Negra di creare un nuovo gruppo consiliare sotto l’égida di Impegno per Vicenza possa portare nuova linfa vitale al centrodestra vicentino”.

Il progetto Idea Vicenza, però, non si ferma e sabato 19 ottobre 2024 è in programma l’assemblea per il rinnovo delle cariche associative “per proseguire un cammino cominciato più di 10 anni fa rinnovando a nostra volta – ancora Zanon -, senza però rinnegare il cammino che ci ha portato fin qui. Un cammino che ha avuto periodi felici e periodi, invece, più difficili, ma che non ci ha mai fatto mettere in discussione le nostre caratteristiche fondanti: l’appartenenza al centrodestra, la trasparenza nell’amministrare la città, l’ascolto dei cicentini e una sana dose di buonsenso.

Idea Vicenza, quindi – conclude Zanon -, continuerà a lavorare per rendere Vicenza più bella, ricca e a misura di vicentino”.

Sul tema è intervenuta anche Michela Meggiolaro, presidente dell’associazione Civici per Vicenza che non ha usato toni soft su quanto accaduto. “Eclatante – dice – il caso della lista civica Rucco sindaco che, ottenuto un significativo supporto elettorale (10.482 voti, pari al 24%) e portato otto consiglieri in consiglio comunale, vede, a distanza di pochi mesi, la maggior parte dei consiglieri cambiare schieramento politico, aderendo a Fratelli d’Italia o intraprendendo altre strade.

Come può la volontà degli elettori essere stravolta in così poco tempo – si chiede -? Il fatto che consiglieri eletti sotto la bandiera di una lista civica, in questo caso Rucco sindaco, siano poi confluiti in Fratelli d’Italia, una volta passata la fase elettorale, non solo disorienta l’elettorato, ma mina la credibilità delle proposte civiche che si presentano come alternative alla politica dei grandi partiti.

Civismo significa avere a cuore i problemi e i valori di una realtà cittadina, della situazione e delle contingenze in cui quei cittadini sono posti. Se durante la campagna elettorale l’accento è posto su questi valori civici il cambio di casacca suggerisce invece che tali valori siano sacrificabili a fronte di opportunismi o di logiche di mera convenienza politica o di carriera. Chi per mesi ha pontificato sull’importanza e il valore del civismo e appena il vento è mutato ha cambiato casacca, fa ben capire quanto a queste persone interessi di gran lunga il tornaconto personale al bene comune.

Che fine fanno il progetto politico cittadino, il programma elettorale mirato e confezionato per la città e tanto promosso in fase di campagna elettorale? In un contesto in cui la partecipazione elettorale è in calo, svilire in questo modo il civismo aumenta la percezione che il voto conti fino a un certo punto e la pratica diffusa del cambio di partito riduce pericolosamente la capacità degli elettori di influenzare realmente la politica.

Noi portiamo, viceversa, avanti una proposta civica che parte dal basso e che fa della partecipazione dei cittadini la cifra fondamentale del fare politica per la città”, conclude Meggiolaro.