Il laghetto degli anfibi della Busa di Pizzegoro a Recoaro Mille

257
Il laghetto della busa di Pizzegoro a Recoaro Mille. Foto Marta Cardini
Il laghetto della busa di Pizzegoro a Recoaro Mille. Foto Marta Cardini

Recoaro Mille è sempre stata una località prescelta dai turisti locali e da fuori zona negli anni ’80 e ’90. Poi è iniziata la decadenza. Si arriva nella Conca di Smeraldo e si incontrano pochissime persone che camminano o fanno trekking. Eppure la natura e l’aria ossigenata e pulita di Recoaro Mille non sono da sottovalutare. E’ appena stato sistemato anche il laghetto della Busa di Pizzegoro, vicino ai parcheggi, dove partono le seggiovie.

Il nuovo pontile di legno
Il nuovo pontile di legno del laghetto di Pizzegoro. Foto: m.c.

Ora ci si può camminare intorno, ci sono anche dei gradini per osservare le rane e i pesci, c’è un parco giochi per bambini. E’ stato costruito un bel pontile di legno e una staccionata. Quando negli anni ’80 e ’90 si andava a sciare e a “sgnolare” (scivolare con la slitta), ricordo che il laghetto era ghiacciato e ricoperto dalla neve e alcune persone ci cadevano dentro. In seguito era stato recintato e non si vedeva nemmeno a causa della vegetazione. Ora sembra essere tornato a nuova vita.

Dal pontile si possono osservare anfibi e pesci rossi
Dal pontile si possono osservare anfibi e pesci rossi

La fauna del laghetto

Se ci si affaccia dal pontile o si scende dai gradini (facendo attenzione a non caderci dentro, c’è il divieto di balneazione) si possono vedere dei pesci rossi e degli anfibi. Il laghetto è popolato infatti dal rospo comune, dalla rana verde, dalla rana montana, dalla salamandra e dal tritone alpestre. In primavera avviene la migrazione riproduttiva di alcuni anfibi. Verso la fine dell’inverno, infatti, gli anfibi escono dai loro rifugi nei boschi in migliaia. Si dirigono al lago, soprattutto nelle serate piovose e percorrono fino a 1 km. In acqua depongono le uova e le fecondano e poi tornano nel bosco. Mentre i nuovi nati escono dal laghetto a inizio estate. Gli anfibi sono minacciati dall’inquinamento, dall’agricoltura industriale e dagli schiacciamenti stradali. E’ importante tutelarli perchè fanno parte di un ecosistema e di equilibri delle reti alimentari. Ad esempio, gli anfibi mangiano uova di zanzare e parassiti delle colture. Perciò occorre rimanere un po’ a distanza dal lago, soprattutto in primavera e guidare con attenzione, cercando di non schiacciarli con l’auto.

Il cartello all'entrata del laghetto. Foto m.c.
Il cartello all’entrata del laghetto. Foto m.c.