AGSM AIM, a obiezioni minoranza su S. Biagio e futuri societari presidente Testa: “direttore GdV mi ha detto: abbiamo compreso fischi per fiaschi”

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AGSM AIM in consiglio comunale di Vicenza, da sinistra consigliere delegato Alessandro Russo, Isabella Sala, vicesindaca, Federico Testa, presidente, e Giacomo Possamai, sindaco (foto ViPiu.it, Vicenzapiù Viva)
AGSM AIM in consiglio comunale di Vicenza, da sinistra consigliere delegato Alessandro Russo, Isabella Sala, vicesindaca, Federico Testa, presidente, e Giacomo Possamai, sindaco (foto ViPiu.it, Vicenzapiù Viva)

Il 16 settembre scorso si è svolta un’audizione in commissione Affari istituzionali su  richiesta dalla Giunta del Comune di Vicenza, di Federico Testa, Stefano Fracasso e Alessandro Russo, rispettivamente presidente, vicepresidente e consigliere delegato   di Agsm Aim, di cui il Comune di Verona detiene il 61,2% delle quote (il resto sono nelle mani di Vicenza) ma con un patto di sindacato che vincola, però, le decisioni di straordinaria amministrazione, quindi quelle strategiche, a una maggioranza dell’85%.

Subito dopo l’audizione sono scoppiate, da parte dell’opposizione di centro destra, una serie di polemiche, a cui il presiedente di AGSM AIM aveva già replicato il 18 settembre, senza, evidentemente convincere la minoranza che ha, quindi, chiesto e ottenuto un Consiglio comunale monotematico sulla multiutility, che si è svolto oggi pomeriggio.

Le contestazioni, di cui abbiamo riferito nell’articolo  «Agsm Aim: “Quale futuro a Vicenza”? L’opposizione chiede un consiglio comunale ad hoc» a firma del collega Andrea Polizzo, riguardavano la mancanza di trasparenza su decisioni che apparivano come prese, prima di informarne gli organi istituzionali, sui lavori di ristrutturazione con, addirittura, una possibile demolizione della sede storica a S. Biagio di Aim, sulla “retrocessione” entro fine anno di Aim Valore Ambiente al comune di Vicenza e sulle prospettive di fusione con la trentina Dolomiti Energia e la mantovana TEA che avrebbe diluito il peso di Vicenza nella ipotizzata conglomerata, fatto già avvenuto, hanno ricordato le opposizioni attuali, per l’operazione Fiera di Vicenza – Ieg (Fiera di Rimini).

Queste obiezioni, con l’aggiunta di critiche a risultati gestionali inferiori al piano triennale sono state oggi riassunte, col supporto durante il dibattito anche di Rucco, Maltauro e Notarangelo, dal consigliere Marco Zocca, che le ha contestate a Testa e Russo una per una Dopo un breve intervento del sindaco che si è complimentato ironicamente col forzista (“so che lei è competente, quindi immagino il suo sforzo nel dare una rappresentazione dei fatti e dei numeri diversa dalla realtà”), hanno replicato a Zocca il presidente e il consigliere delegato di AGSM AIM.

Testa, a cui Possamai aveva passato la parola, ha rigettato come false le accuse snocciolando frasi del suo intervento in Commissione Affari Istituzionali trascritte fedelmente, ha detto, dall’audio registrazione.

Trascrizione che, ha affermato Testa, ha reso disponibile a tutti i membri della Commissione e ai sindaci che rappresentano i soci Verona e Vicenza e, in un apposito incontro, ai dipendenti di Aim a Vicenza, chiaramente preoccupati da quanto letto sul maggiore quotidiano cartaceo locale (su questa testata e su Il Corriere del Veneto c’è da dire che ci sembra di aver scritto e letto fatti in linea con il testo dell’audio).

Ma il presidente ha detto di più quando ha riferito in Sala Bernarda: «Ho inviato la trascrizione al direttore del Giornale di Vicenza e l’ho poi chiamato per chiedere a Marino (Smiderle, ndr) se avesse letto e se confermasse la versione riportata sul giornale. E lui mi ha detto: “Effettivamente abbiamo compreso fischi per fiaschi con la collega venuta in Commissione”».

Su questa base Federico Testa ha avuto gioco facile nel contestare puntualmente, ovviamente stando a quanto da lui letto di vari passaggi della trascrizione, che quella della demolizione (per ristrutturare e, comunque, per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti) è una delle opzioni su cui è stato commissioanto uno studio tecnico; che il ritorno nelle amni di Vicenza di Valore Ambiente rientra nei progetti del Comune da tempo; che la fusione con Dolomiti e Tea, che per lui sarebbe comunque la soluzione aziendalmente la migliore, anche se poi saranno i soci pubblici a decidere anche in base a considerazioni complesse, è di là da venire anche perché complicata. Per cui allo stato delle cose è stato solo affidato uno studio esterno per capire come e con quali sinergie gestire in comune alcuni aspetti dei business delle tre società distinte attuali.

E, infine, ma, prima o poi sarebbe successo, Testa si è tolto un sassolino, grande come un macigno, quando ha ricordato a Zocca & c., che gli aveva rimproverato anche risultati non in linea con le previsioni, che furono proprio i membri del collegio sindacale espressi dalla precedente amministrazione di Vicenza (lui ha detto quelli che aveva trovato quando si era insediato) a intentare, con la “spinta” dei consiglieri del Cda precedente, sempre espressi dalla giunta Rucco (siamo noi “tradurre” le parole di Testa per i nostri lettori), un procedimento giudiziario di commissariamento (il 409) presso il Tribunale delle Imprese, poi conclusosi positivamente per la multiutility veronese-vicentina.

E Testa ha ammonito: “Quel procedimento per un’azienda che all’epoca aveva un indebitamento di oltre 600 milioni qualche problemino, in termini di operatività, l’ha indubbiamente creato per molto tempo…”.

La conclusione: bene che del caso AGSM AIM se ne sia parlato non solo per via mediatica ma nella sede istituzionale, meglio se anche in futuro saranno seguite responsabilmente queste vie per non riprendere a danneggiare un’azienda patrimonio comune reale e non solo da utilizzare per le polemiche di parte.

AGSM AIM in base anche ai dati ufficiali riportati da Russo, infatti, dopo il caos del tribunale e gli effetti degli aumenti dei prezzi dell’energia, in parte assorbiti dall’azienda stessa, a scapito degli utili, per i meno abbienti, veleggia ora al meglio tra le prime dieci in Italia con prospettive di sicuro interessanti per i soci, che sono i cittadini di Verona e Vicenza.