Vicenza (e Veneto) al Parlamento europeo, l’intervista con Alessandra Moretti: “Teatro Olimpico Patrimonio europeo, voglio anche questo”

Al progetto del Teatro Olimpico come Patrimonio europeo stanno lavorando anche il consigliere comunale Giacomo Bez e l’assessora alla cultura Ilaria Fantin

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Alessandra Moretti propone...
Alessandra Moretti propone...

Bruxelles. Ci ripromettiamo di farlo almeno con tutti i rappresentanti veneti e vicentini all’Europarlamento, oltre che con eventuali altri politici che transitassero di… qua occupandosi di Veneto in Europa e di Europa per il Veneto, dopo che abbiamo iniziato intervistando de visu Alessandra Moretti, europarlamentare vicentina del Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici (S&D) al Parlamento Europeo.

Al suo terzo mandato, anche se il primo rimase incompiuto perché Renzi e il Pd le chiesero l’impresa impossibile di sfidare Luca Zaia alle regionali del 2015, Alessandra Moretti è ben nota (leggi anche la sua biografia Vita rivoluzionaria di una donna comune) Vicenza (è stata vice sindaco), in Italia (è stata parlamentare del PD) e, ora si può affermare con certezza dopo il suo secondo mandato pieno, oltre i confini nazionali per tutte le questioni da lei affrontate, non ultime quelle dei diritti tout court tra cui quelli delle donne e dei migranti.

Ma ascoltiamola

In cosa vorrebbe che Bruxelles e Vicenza si assomigliassero e cosa può fare lei, come europarlamentare, per raggiungere questo scopo? 

Innanzitutto Vicenza è patrimonio dell’UNESCO, è una città culturalmente molto avanzata ed è chiaro che mi piacerebbe che diventasse una città sempre più europea, nel senso che essere una città europea significa essere una città sempre più aperta e viva, come sono le città europee, tipo Bruxelles nella quale io vivo.

Uno dei modi che ho promosso per favorire questa europeizzazione di Vicenza è chiedere ufficialmente di concedere al Teatro Olimpico di Vicenza il marchio di Patrimonio europeo. In questo modo il relativo sito e, quindi la stessa città, verrebbero messi in relazione con tutte le altre città che hanno dei siti o dei monumenti con questo marchio, che ci darebbe l’opportunità di partecipare a dei bandi europei esclusivi per queste città. Spero, quindi, che il Teatro Olimpico possa ottenere al più presto questo riconoscimento, a cui stanno lavorando anche il consigliere comunale Giacomo Bez e l’assessora alla cultura Ilaria Fantin, con i quali andremo a perorare questo riconoscimento.

E con questi fondi quindi il teatro cosa potrebbe fare? 

Il Teatro potrà partecipare a dei bandi europei esclusivamente riservati a tutti quei monumenti che hanno questo marchio, mettendosi in rete con altre città europee e  potendo accedere a fondi importanti, con cui ovviamente realizzare manifestazioni, rassegne o anche restauri.

Pensa che ci sia una conoscenza e, magari, una percezione positiva di Vicenza e, in generale, del Veneto a livello culturale, turistico e economico anche da parte dei parlamentari stranieri con cui lei si trova a collaborare nel corso del suo lavoro qui a Bruxelles?

Guardi, pochi giorni fa ero con un collega austriaco, sempre socialista come me, che mi ha chiesto una serie di indicazioni sia per Venezia che per Vicenza, perché trascorreva quattro giorni con la famiglia in Veneto. Io ho la percezione che il Veneto sia una di quelle regioni italiane più conosciute e anche più amate dai colleghi europei. Certo, bisogna fare molto di più perché la Regione possa essere considerata una Regione all’avanguardia, partendo dalle infrastrutture e dal trasporto pubblico locale, di tutto quello, cioè, che fa considerare una Regione e delle città all’avanguardia. 

In merito proprio al turismo in Veneto, parlando delle Olimpiadi invernali del 2026, cosa potrebbe fare la Regione? Come potrebbero essere sfruttati i fondi europei per implementare tutte le questioni che lei stava ponendo di trasporto pubblico?

Sicuramente non avrei realizzato la pista da bob, che è uno scempio dal punto di vista del paesaggio e della natura. Sfrutterei tutte le risorse per favorire una riqualificazione, una messa in sicurezza del territorio. Mettiamo in sicurezza il nostro territorio, il Veneto è un territorio molto fragile, come quasi tutta l’Italia, e il cambiamento climatico, gli effetti esterni al cambiamento climatico lo mettono sempre più in pericolo.

Quindi e ovviamente, rafforzamento degli argini, ma anche la pulizia e l’allargamento dei letti dei corsi d’acqua, nuove piste ciclabili, favorire appunto il trasporto su rotaie come quindi i treni, elettrificare, quindi favorire la circolazione elettrica.

Ecco, io credo che tutto questo potrebbe essere un grande volano non solo per la messa in sicurezza di chi vive in Veneto, ma anche per fare in modo che sia facilitato il turismo giovane, dei ragazzi, quelli che sfruttano sempre di più questi nuovi mezzi di trasporto, quindi quello elettrico e quello ferroviario.

Cosa pensa dei fondi approvati dal Parlamento europeo per le regioni italiane colpite da disastri naturali?

L’Europa è sempre in prima linea e ha già stanziato milioni per i disastri generati negli ultimi anni. Io mi auguro che questi fondi vengano messi a terra non solo per i rimborsi e i ristori dovuti ma soprattutto per il ripristino delle zone compromesse. 

Alessandra Moretti, cosa pensa in generale del suo lavoro come eurodeputata?

Essere una deputata europea, veneta e vicentina, mi carica di una grande responsabilità perché rappresento un territorio estremamente operoso, un territorio che produce gran parte del prodotto interno lordo di tutto il Paese ma anche una buona parte del Pil europeo. Abbiamo una manifattura straordinaria, interi settori produttivi all’avanguardia e ritenuti d’eccellenza in Europa e nel mondo.

Quindi essere qui significa tutelare questi distretti produttivi, aiutarli a raggiungere quei target che abbiamo fissato per una transizione energetica ed ecologica giusta, cioè che non lasci indietro nessuno.

Ovviamente bisogna battersi perché i fondi europei siano sufficienti per quella transizione, attraverso un debito comune, europeo, e fare in modo che quei fondi vadano poi veramente ad implementare quelle riforme e quei target che abbiamo fissato.

Poi c’è da dire che il Veneto rappresenta anche da un punto di vista naturale, da un punto di vista naturalistico, una delle zone turistiche, come abbiamo detto, più frequentate. Quindi tutto quello che noi abbiamo messo in campo come fondi europei deve essere utilizzato anche in quest’ottica, potenziando il servizio pubblico e l’elettrificazione, promuovendo sempre di più il rinnovo dei parchi auto, l’aumento dei mezzi pubblici elettrici per ridurre l’emissione di CO2 e la messa in opera di infrastrutture che sono altrettanto importanti, quando si parla ad esempio di percorsi ciclopedonali, nel rispetto della natura. Se faremo tutto questo io credo che anche il Veneto ne beneficerà. Io sono qui come gli altri colleghi europei veneti per fare in modo che la nostra regione cresca e che diventi sempre più competitiva.

E noi contatteremo, dopo Alessandra Moretti, i suoi colleghi vicentini e veneti per evidenziare i rispettivi campi di azione e le rispettive visioni politiche ed ideali ma anche, se non soprattutto, le azioni che compiranno, sinergicamente, per promuovere i territori da cui sono stati scelti, eletti…