Con “Lucia Pericolo” Vicenza set per piattaforme a luci rosse. Deturpamento del reale ed insidie del web: i pericoli dello scrolling

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Due frame del video ripreso sotto la Basilica Palladiana e pubblicato sul suo profilo Instagram da Lucia Pericolo
Due frame del video ripreso sotto la Basilica Palladiana e pubblicato sul suo profilo Instagram da Lucia Pericolo

Ha fatto tappa anche nel capoluogo berico il tour di “Lucia Pericolo”, questo l’appellativo dell’influencer ventenne che nei giorni scorsi ha scelto Vicenza quale meta per scattare delle foto da postare nei suoi profili social.

La giovane trentina, che vanta numerosi seguaci su Instagram e Tiktok, si è misurata in uno spogliarello alquanto opinabile sotto la Basilica Palladiana, inserita dall’Unesco nella lista dei beni patrimonio dell’umanità nel 1994, per girare un video sexy da pubblicare sulle sue piattaforme digitali.

Una recente, di certo discutibile, tendenza che vede queste ultime trasformarsi in veri e propri siti a luci rosse dove ragazze dai modi e dai vestiti provocanti posano alla ricerca dei like.

Al tristemente noto “Calippo tour” che attribuiva persino un voto ai capoluoghi più erotici visitati fa ora seguito quello di Lucia Pericolo che non preannuncia soste dopo aver posato in diverse città tra Veneto e Trentino.

Una moda che sembra dilagare senza inibizioni né limiti destando clamore tra i passanti e che le autorità locali non tollerano per l’imperante mancanza di rispetto nei confronti di monumenti e luoghi simbolo dei valori artistici e culturali che la loro ha difeso attraverso i secoli.

Indignato è stato giusto che fosse il Sindaco Giacomo Possamai che, ricordando come certi atti possano essere perseguiti legalmente, ha dichiarato:

“La Basilica Palladiana è un patrimonio dei vicentini e non può essere sfregiata in questa maniera; è uno sfregio diverso rispetto a chi l’ha imbrattata ma è un’offesa ad un monumento simbolo della nostra città che ha un suo valore che non può essere sfruttato per interessi commerciali.”

Il fenomeno è preoccupante perché cela numerosi pericoli specialmente nei confronti dei giovani, figli dell’era tecnologica o nativi digitali che dir si voglia, che sovente si trovano a commisurarsi con una realtà idealizzata dove il successo occupa il primo gradino del podio e non vi è spazio per le sconfitte personali in una spirale ormai da tempo innescata per cui inadeguatezza ed abuso trovano asilo nelle menti dei ragazzi, impossessandosene inavvertitamente sino a strappare il piacere della socialità e conducendo al disincanto verso il Bello.

E sorge spontaneo un interrogativo: è davvero ad un mondo che ci consuma che vogliamo consegnarci? O vogliamo invece essere attenti consumatori di valore, accorti ricercatori del profondo e promotori di valori?

“Come navigare tra buone e cattive influenze”: questo il tema che anche il n.11 di VicenzaPiù Viva affronta in alcune sue pagine che suggeriamo di leggere come uno spunto per una riflessione lenta e ponderata su pagine che attendono di essere sfogliate e, perché no, vissute… su quella carta che da sempre conserva pregi senza tempo ed adesione al reale.