Case di Riposo al collasso in Veneto. Formaggio (FdI): “Urgente intervenire con soluzioni strutturali”. Luisetto (PD): “Finora dove ha vissuto?”

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Case di riposo, in veneto situazione al collasso. botta e risposta formaggio-pd

Il consigliere regionale Joe Formaggio (Fratelli d’Italia) è intervenuto sull’emergenza case di risposo nel Vicentino, definendo allarmanti i numeri che parlano di 1.500 persone in attesa di un posto letto, con una rete di strutture quasi al collasso per la difficoltà di prendersi cura di una popolazione sempre più anziana. Uno scenario, ha detto Formaggio, davanti al quale è necessario che la Regione Veneto intervenga con urgenza: “Da tempo sostengo – ha spiegato il consigliere FdI – che, accanto alle politiche per la natalità, è fondamentale mettere in campo misure specifiche per la popolazione anziana. Il problema delle Liste d’attesa nelle case di riposo è solo la punta dell’iceberg: dobbiamo garantire servizi adeguati, sia in termini di assistenza che di strutture, a una fascia di cittadini che merita rispetto e cura. I numeri parlano chiaro: senza un intervento rapido e risolutivo, la situazione è destinata a peggiorare drammaticamente”.

Joe Formaggio interviene su case di riposo
Joe Formaggio, consigliere regionale Veneto di Fratelli d’Italia

Secondo Formaggio è necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni locali e regionali, per trovare soluzioni che non siano solo temporanee, ma a lungo termine, perché non basta aumentare i posti letto di qualche decina senza piani concreti di ampliamento delle strutture esistenti e la costruzione di nuove residenze per anziani. L’intero sistema di assistenza agli anziani va ripensato, rafforzando le risorse umane e finanziarie: “Mi impegno a sollecitare la Giunta regionale – assicura il consigliere – e in particolare l’assessore alla Sanità e al Sociale Lanzarin, affinché si individui una misura specifica e urgente per affrontare questa emergenza non più rinviabile. Fratelli d’Italia è in prima linea su questo fronte, perché il futuro della nostra società dipende dalla capacità di prendersi cura dei più deboli, e in particolare della nostra popolazione anziana”.

Alle dichiarazioni di Formaggio ha replicato la consigliera regionale del Pd, Chiara Luisetto, che le ha definite quantomeno tardive: “Deve essere stato profondo e lungo interi anni, il sonno da cui il consigliere Formaggio si è destato in queste ore. Dichiarazioni surreali le sue, per denunciare una situazione riguardante le case di riposo che, anche nel Vicentino, sono in estrema difficoltà da anni. E dove gli anziani e le loro famiglie sono i primi a pagare le conseguenze”.

Case di riposo, Luisetto risponde a Formaggio
La consigliera regionale Pd Chiara Luisetto

Luisetto poi ha specificato: “Dov’era il consigliere quando il governo regionale cui appartiene decideva di stanziare le poche e insufficienti impegnative di residenzialità a fronte di costi per i quali non basta né la pensione dell’anziano né, ormai, lo stipendio dei familiari? E quando l’assessora Lanzarin lanciava sperimentazioni ardite per gli anziani più gravi, scegliendo di assegnare ai Direttori Generali delle Ulss il potere di decidere con gli enti gestori quanto e come elargire il contributo, cosa faceva Formaggio? Dormiva?”.

La consigliera dem ha poi ricordato come sia stato proprio il suo gruppo consiliare a denunciare più volte nel corso degli anni la situazione sempre più critica delle case di riposo, uno scenario talmente grave da consentire solo ai gravissimi la possibilità di accedere con contributo regionale in struttura: “Eppure solo ora Formaggio, che ha dato il benestare a queste operazioni, si mostra allarmato per le inefficienze. Una presa di distanze a dir poco tardiva, con riflessi politici peraltro non trascurabili, nel patetico tentativo di proclamare la propria innocenza. L’unica cosa buona è che finalmente, con le sua esternazione, Formaggio riconosce che le nostre denunce sono oggettive”.

In conclusione Luisetto ha evidenziato che “il sistema delle case di riposo in Veneto non regge più. Eppure nessuno, dal governo regionale fino al livello nazionale dove la Premier è la leader del partito di Formaggio, si prende la briga di sostenere le strutture pubbliche in estrema difficoltà e nemmeno di chiarire l’annosa questione del contributo delle famiglie alla retta. Se è davvero preoccupato, il consigliere, che non ho mai visto in Commissione Sanità, si presenti con proposte concrete e, soprattutto in vista del bilancio, faccia una seria battaglia per aumentare i fondi per la non autosufficienza. Altrimenti le sue parole sono destinate a rimanere come sparate autoassolutorie”.

La consigliera Luisetto, con le colleghe del Partito Democratico e componenti della Commissione sociosanitaria Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, ha poi affrontato direttamente la questione, sottolineando la necessità di agire in fretta: “Passate le autocelebrazioni sull’autonomia, adesso è il momento di andare sul concreto. In queste ultime settimane stiamo assistendo a una inevitabile resa dei conti. Dopo anni persi a tentennare, facendo finta che il problema non esistesse, emerge in modo inequivocabile una situazione disastrosa, legata sia all’esplosione dei costi per le famiglie e per le strutture, sia alla crescente carenza del personale. E soprattutto alla gigantesca richiesta di assistenza che rimane insoddisfatta, pari a diecimila persone in Veneto”.

Per le esponenti dem sarà decisivo il 31 ottobre, data di un’importante seduta della Commissione sociosanitaria nel corso della quale saranno ospitate le audizioni di tutti gli enti che si occupano del settore: “È fondamentale che, a partire dall’assessora Lanzarin, vi sia un atteggiamento di vero ascolto da tradurre in interventi efficaci attraverso stanziamenti adeguati che da parte nostra abbiamo quantificato in 100 milioni di euro. Tutto ciò, avendo ben presente gli obiettivi prioritari, dall’adeguamento del numero dei posti letto e di impegnative di residenzialità, al potenziamento dei centri diurni per non autosufficienti come riposta alternativa, fino alla necessità di rendere più appetibile anche economicamente il lavoro degli operatori delle strutture”.

“Ci auguriamo – la conclusione di Bigon, Luisetto e Zottis – che questo appuntamento sia davvero costruttivo, con l’obiettivo di scongiurare lo sfacelo del sistema delle case di riposo e dell’assistenza ad anziani e non autosufficienti”.