No a una democrazia “a bassa intensità”, la lettera di alcuni amici in Azione Cattolica Vicentina

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Democrazia a bassa intensità
Democrazia a bassa intensità

No a una democrazia “a bassa intensità”, la lettera di Caterina Pozzato, Dino Caliaro, Fernando Cerchiaro, Gino Lunardi, Lauro Paoletto, Lucio Turra, Paola Tessarolo, tutti amici in Azione Cattolica Vicentina

Davanti a un quadro politico italiano caratterizzato da un grave scontro istituzionale originato da scelte che calpestano i criteri minimi di umanità, e accompagnato da un uso del linguaggio aspro e ostile, sentiamo il dovere di stigmatizzare una deriva che l’Esecutivo sembra avere imboccato.

La separazione dei poteri è un principio introdotto a metà del ‘700 dal filosofo Montesquieu ed è considerato uno dei fondamenti di ogni democrazia. Separazione significa autonomia, rispetto reciproco, ma anche collaborazione, quella collaborazione che ha richiamato giorni fa il Presidente della Repubblica come condizione per il buon funzionamento di ogni sistema democratico. Le istituzioni non sono della Maggioranza che si trova a guidare il Paese, ma sono a servizio e a garanzia di tutti (Maggioranza e Opposizione) e per questo vanno tutelate.

Il Capo dello Stato ricorda tali riferimenti basilari per chi ritenga la democrazia un bene fondamentale, nella consapevolezza che esso non è scontato. Alla Settimana Sociale di Trieste lo scorso luglio Mattarella aveva ammonito a non contentarsi di una “democrazia a “bassa intensità”. Ancora aveva ricordato che “nel cambiamento d’epoca che ci è dato di vivere avvertiamo tutta la difficoltà, e a volte persino un certo affanno, nel funzionamento delle democrazie. Oggi constatiamo criticità inedite, che si aggiungono a problemi più antichi. La democrazia non è mai conquistata per sempre”.

E democrazia non significa semplicisticamente appellarsi a quello che ha deciso il popolo, perché c’è sempre una maggioranza e una minoranza e a tale riguardo Mattarella, richiamando il “nostro” Egidio Tosato, ha ricordato che “noi sappiamo tutti che la presunta volontà generale non è in realtà che la volontà di una maggioranza e che la volontà di una maggioranza, che si considera come rappresentativa della volontà di tutto il popolo può essere, come spesso si è dimostrata, più ingiusta e oppressiva che non la volontà di un principe”.

Quanto stiamo vedendo, dunque, in queste ultime settimane a livello politico desta grande preoccupazione. Lo scontro per la nomina del componente della Corte Costituzionale con il tentativo di una forzatura istituzionale da parte della Premier per far eleggere il proprio (!) consigliere giuridico rappresenta uno sfregio alle Istituzioni che non si può accettare.

Ora si aggiunge lo scontro con la Magistratura sul trasferimento dei migranti in quello che dovrebbe essere il nuovo Centro di accoglienza in Albania. I magistrati si sono mossi per far rispettare la legislazione italiana ed europea, ispirata alla tutela dei diritti fondamentali di ciascuna persona umana, ma l’Esecutivo sembra porsi al di sopra della legge e dei principi di umanità. Anche i Vescovi, al riguardo, sono intervenuti ricordando da un lato che i migranti non sono pacchi e dall’altro che uno scontro tra governo e magistratura mette “a rischio la democrazia”.

Ora la Destra ha avuto più occasioni per formarsi all’arte del Governo democratico. E’ infatti dal 1994 (con il Primo Governo Berlusconi) che a più riprese ha avuto responsabilità in Esecutivi. Oggi con la propria leader alla guida del Governo può far vedere che anche la Destra ha la possibilità di governare non solo rispettando ma anche promuovendo la Democrazia sostanziale. Diversamente vorrebbe dire che l’Esecutivo Meloni sta lavorando per una “democrazia a bassa intensità”, prospettiva questa che, come cittadini e come credenti, ci rifiutiamo di accettare.

Caterina Pozzato, Dino Caliaro, Fernando Cerchiaro, Gino Lunardi, Lauro Paoletto, Lucio Turra, Paola Tessarolo tutti amici in Azione Cattolica Vicentina