Consiglio comunale Vicenza: mozione (tardiva?) a parlamento e governo per ulteriore indennizzo ai risparmiatori con titoli BPVi e Veneto Banca

Un richiamo alla giustizia sociale in coincidenza con la 100ª Giornata mondiale del risparmio che si celbra domani, 31 ottobre

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Mozione pro azionisti azzerati BPVi e Veneto Banca nasce anche da audizione di Conte (Codacons) e Cavallari (Adusbef) in commissione consiliare a Vicenza
Mozione pro azionisti azzerati BPVi e Veneto Banca nasce anche da audizione di Conte (Codacons) e Cavallari (Adusbef) in commissione consiliare a Vicenza

In occasione della 100ª Giornata mondiale del risparmio, che si celebra domani 31 ottobre (leggi anche VicenzaPiù Viva n. 11 in edicola e online per gli abbonati, ndr) il Consiglio comunale di Vicenza, attraverso la Prima Commissione consiliare “Affari istituzionali, finanze e partecipate”, ha depositato una mozione (il testo integrale in fondo*, ndr) che richiama con forza l’attenzione sulle gravi difficoltà ancora vissute dai risparmiatori colpiti dal fallimento della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, di cui possedevano azioni non trattabili in Borsa.

Questo atto formale, approvato unanimamente sotto forma di mozione, vuole portare alla ribalta l’urgenza di provvedimenti concreti e mirati per risarcire le persone che, spesso in condizioni di vulnerabilità economica e sociale, si sono trovate escluse o non indennizzate nei limiti previsti dalle iniziative di ristoro precedenti, frenate da complicazioni burocratiche e scadenze, e dalle disposizioni che si sono susseguite nel tempo.

Sono tutte riassunte nella ben nota legge sul FIR, Fondo indennizzo Risparmiatori, effetto di mille compromessi tra associazioni, a dir poco, non sempre unite fra di loro facendo così il gioco di una classe politica, anche locale in senso lato, non riferita ad alcuni protagonisti attuali e… bipartisan, che, a parte qualche rara eccezione, ai tempi dei drammi annunciati delle due banche ha scimmiescamente chiuso occhi, orecchie e bocche. Oggi arriva la mozione della politica locale, tardiva ma… meglio tardi che mai?.

Il 31 ottobre 2024, ora, la Commissione vuole l’importannza dell’art. 47 della Costituzione Italiana, che impegna la Repubblica a tutelare e incoraggiare il risparmio in tutte le sue forme, assicurando che l’esercizio del credito sia disciplinato e vigilato.

Banche, Luigi Ugone occupa l'ingresso di palazzo Trissino
Banche, Luigi Ugone occupa l’ingresso di palazzo Trissino

Durante le audizioni di Luigi Ugone, Presidente dell’associazione “Noi che credevamo”, Franco Conte, Presidente regionale di CODACONS, e Fulvio Cavallari, rappresentante dell’ADUSBEF APS, sono state illustrate le numerose difficoltà che i risparmiatori ancora affrontano, descrivendo la vicenda come una vera e propria “tragedia sociale” per molti cittadini che hanno visto sfumare i risparmi di una vita.

La mozione richiede formalmente al Governo e al Parlamento di adottare nuove misure legislative, garantendo ristori per quei risparmiatori rimasti esclusi. Tra le richieste centrali si segnala il ripristino della piena operatività dell’Arbitro delle Controversie Finanziarie (ACF), con l’estensione delle sue competenze anche ai casi relativi ai fallimenti bancari del 2017. Viene suggerito di destinare i fondi per questi ristori attingendo alle risorse dei cosiddetti “conti dormienti”, che ogni anno generano un fondo destinato, per legge, alla tutela delle vittime di fallimenti finanziari.

Inoltre, i Consiglieri della Prima Commissione pongono l’accento su una stretta collaborazione con le associazioni dei risparmiatori, che da anni si battono per difendere i diritti dei cittadini colpiti da questa crisi economica e sociale. Al centro della mozione vi è anche l’impegno a garantire la massima trasparenza e accessibilità nelle procedure di ristoro, per evitare che altri risparmiatori restino esclusi a causa di ostacoli burocratici o della mancanza di competenze tecniche.

Infine, si chiede un monitoraggio costante da parte delle istituzioni preposte sull’effettivo utilizzo dei fondi stanziati. Questo controllo regolare rappresenterebbe una garanzia essenziale per verificare che tutte le risorse messe a disposizione siano effettivamente dedicate alle vittime del cosiddetto “risparmio tradito”. Questa mozione, presentata simbolicamente in una ricorrenza significativa come la 100ª Giornata mondiale del risparmio, vuole ribadire l’impegno delle istituzioni locali per una giustizia economica e sociale, tutelando i diritti e la dignità di tutti i cittadini risparmiatori.

*MOZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI VICENZA

Oggetto: Richiesta di ristoro per i risparmiatori truffati nel fallimento della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Premesse
In occasione della 100° edizione della Giornata Mondiale del Risparmio, il 31 ottobre 2024, sottolineiamo l’importanza dell’art. 47 della Costituzione Italiana, che impegna la Repubblica a incoraggiare e tutelare il risparmio in tutte le sue forme, disciplinando, coordinando e controllando l’esercizio del credito.

Il Consiglio Comunale di Vicenza, sulla base delle audizioni tenute dalla 1° Commissione Affari Istituzionali, finanze e partecipate del Comune di Vicenza, desidera esprimere preoccupazione per la situazione di tanti risparmiatori vittime del fallimento della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, che hanno subito gravi perdite economiche e danni psicologici e sociali.

In particolare, il 27 settembre 2024, la Commissione ha ascoltato Luigi Ugone, Presidente dell’Associazione “Noi che credevamo” nella Banca Popolare di Vicenza e in Veneto Banca. Successivamente, il 21 ottobre 2024, sono stati ascoltati Franco Conte, Presidente regionale di CODACONS, e Fulvio Cavallari, rappresentante dell’Associazione ADUSBEF APS. In queste audizioni è stata ripercorsa la complessa vicenda finanziaria e legale legata al fallimento delle due banche e al processo di liquidazione coatta amministrativa (LCA), che ha travolto la vita di molti cittadini, divenendo una tragedia sociale oltre che economica.

Durante queste audizioni sono emerse criticità legate al Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR, istituito con legge 145/2018), il cui scopo era risarcire i risparmiatori colpiti dai fallimenti bancari. Tuttavia, non tutti i risparmiatori hanno potuto accedere al fondo, anche per motivi puramente procedurali, e molte persone vulnerabili e ignare sono rimaste escluse. Al 31 ottobre 2023, il FIR ha terminato la sua attività, con un residuo economico rimasto nelle casse dello Stato, sebbene provenisse dai cosiddetti “conti dormienti”, che per legge (266/2005) erano destinati alle vittime del risparmio tradito.

Un’altra strada potenzialmente utile, come indica la mozione, sarebbe stata l’adesione all’Arbitro delle Controversie Finanziarie (ACF, istituito con delibera CONSOB 19602/2016), un meccanismo che si è rivelato efficace in altre situazioni, con un alto tasso di accoglimento (circa il 90%) delle richieste di risarcimento. Tuttavia, l’entrata in LCA delle banche ha impedito ai risparmiatori di avvalersi di questo strumento.

Considerato che:

  • Molti risparmiatori, per varie ragioni (procedure burocratiche complesse, errori formali, ignoranza o sfiducia), sono rimasti esclusi dai meccanismi di ristoro attivati finora;
  • Le persone colpite da questa vicenda si trovano in uno stato di vulnerabilità economica e sociale, in molti casi senza alcuna protezione;
  • La legge 205/2017 aveva introdotto un meccanismo di arbitrato che consentiva il riconoscimento di risarcimenti completi in tempi ragionevoli (180 giorni) ma il fondo stanziato era insufficiente a coprire tutte le necessità;
  • La legge 145/2018, sebbene abbia introdotto indennizzi forfettari, ha penalizzato coloro che non sono riusciti a presentare domanda nei termini previsti o che hanno avuto difficoltà a comprendere le procedure;
  • È necessario ristabilire la competenza dell’ACF per consentire ai risparmiatori ancora esclusi di accedere a un ristoro giusto e tempestivo, utilizzando i fondi dei “conti dormienti”, che ogni anno generano risorse significative.

Tutto ciò premesso,
i sottoscritti consiglieri comunali chiedono che il Consiglio Comunale di Vicenza impegni il Sindaco e la Giunta a sollecitare formalmente il Governo e il Parlamento, affinché:

  1. Vengano adottate misure legislative volte a garantire un ulteriore ristoro per i risparmiatori esclusi, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili, umili e spesso ignorate dal sistema;
  2. Si ripristini la piena operatività dell’Arbitro delle Controversie Finanziarie (ACF), estendendone la competenza anche ai risparmiatori vittime dei fallimenti bancari del 2017, e garantendo le risorse necessarie per i ristori, utilizzando i fondi dei “conti dormienti”;
  3. Venga valorizzata la collaborazione con le associazioni di tutela dei risparmiatori che da anni si adoperano per difendere i diritti e la dignità dei cittadini danneggiati;
  4. Sia garantita la massima trasparenza e accessibilità alle informazioni relative alle procedure di ristoro, in modo che nessun risparmiatore venga escluso per motivi burocratici o per mancanza di conoscenze;
  5. Venga portato avanti un monitoraggio continuo da parte delle istituzioni preposte, per verificare l’effettivo utilizzo delle risorse stanziate a favore delle vittime del risparmio tradito.

Vicenza, 31 ottobre 2024

Commissione consiliare “Affari istituzionali, finanze e partecipate"
Commissione consiliare
“Affari istituzionali, finanze e partecipate”