Inevitabili anche da questa parte dell’Oceano i commenti sul risultato elettorale negli Stati Uniti, dove Donald Trump ha battuto Kamala Harris tornando alla Casa Bianca dopo l’elezione del novembre 2016 e la burrascosa sconfitta nella tornata successiva. Per quanto riguarda i politici del Veneto, i primi ad esprimersi sono gli esponenti della Lega e dei partiti di centrodestra, decisamente soddisfatti dell’esito elettorale.
Pretto (Lega): “Un risultato importante per tutto l’Occidente”
Il Deputato vicentino della Lega, Erik Pretto, fa i complimenti a Trump e considera la vittoria delle elezioni “un risultato importante per tutto l’Occidente, che riaccende in noi speranza e fiducia per la soluzione delle numerose contese internazionali che da troppo tempo ci preoccupano, con particolare riferimento alle crisi in Ucraina ed in Medio Oriente, laddove si auspica che al mero sostegno militare possano affiancarsi quanto prima diplomazia e pragmatismo. Buon lavoro, Presidente Trump”.
Bizzotto (Lega): “Vittoria del popolo contro establishment e poteri forti sinistra”
La senatrice della Lega Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del Gruppo a Palazzo Madama parla invece di una vittoria della gente comune contro “l’establishment e contro le lobby politico-economiche della sinistra americana e mondialista che tanti danni hanno prodotto, in questi anni, negli Stati Uniti e in giro per il mondo”. Secondo Bizzotto il trionfo di Trump cambierà tutto negli Usa e in Europa: “Il vento del cambiamento e l’onda lunga della politica ‘popolare e antisistema’ di Trump spazzeranno via le follie woke e filo immigrazioniste della sinistra italiana ed europea. L’esercito di politici, tecnocrati e poteri forti che a Roma e a Bruxelles vorrebbero governare contro la volontà popolare, sono avvisati: i prossimi a essere mandati a casa saranno loro!”.
Formaggio (FdI): “In democrazia vince sempre il voto popolare”
Congratulazioni a Trump anche da Joe Formaggio, consigliere regionale del gruppo consigliare Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni, secondo il quale l’esito elettorale è la conferma che “il popolo, in una vera democrazia, ha sempre l’ultima parola, e il voto popolare è l’unica voce che conta davvero”. Secondo Formaggio, dopo questa vittoria netta e per certi versi inaspettata, Trump porterà gli Stati Uniti verso una nuova fase, che aprirà nuove opportunità anche per l’Italia, in particolare in tema economico: “Rafforzare i rapporti con l’America di Trump – dice il consigliere FdI – potrebbe significare grandi prospettive di crescita e collaborazione per il nostro Paese. Invito anche il mondo progressista a riflettere su questo successo: il successo di Trump è un segnale forte. È arrivato il momento di fare autocritica e interrogarsi sui propri errori, perché quando il popolo si esprime, ha sempre ragione. Ignorare il messaggio degli elettori o sminuirlo sarebbe un grave errore, che rischia di allontanare ulteriormente la politica dalle persone.”
Zaia, “Grandi aspettative riguardo alla Pace”
Nel suo primo commento sull’esito delle presidenziali Usa, il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia sottolinea come Trump, a differenza del passato, sia riuscito a comunicare in modo diretto al popolo, intercettando i voti delle comunità latino americane e degli under 30. “Adesso capiremo cosa accadrà – continua Zaia -. Ci sono grandi aspettative soprattutto in riferimento alle guerre in corso come quella in Ucraina, che rischia di diventare un Afghanistan nel cuore dell’Europa, la crisi in Medio Oriente e la sessantina di focolai di conflitti in tutto il mondo. Trump si è presentato agli elettori come il presidente che non ha mai fatto guerre e quello pronto a impegnarsi per la pace”.
Il governatore del Veneto si sofferma sui numeri: Trump ha incassato cinque milioni di voti in più della Harris e quando corse contro Biden ne aveva persi sei, e il discorso Pace è uno dei temi che lo ha portato a vincere: “Immaginare di vedere gli Stati Uniti che dialogano con la Cina per chiudere i focolai di guerra è uno scenario che non è distante dalla realtà se c’è la volontà di confermare questo proposito. È uno scenario che deve essere attuato da subito”.
Zaia ha concluso con una riflessione su come possa cambiare l’economia taliana e veneta in particolare, anche alla luce dell’ipotesi di una più forte politica commerciale basata sui dazi da parte del nuovo inquilino della Casa Bianca: “Il mondo è molto più piccolo di quello che era e lo sarà sempre di più. Ragionare in termini commerciali con una logica esasperata delle frontiere non è di vantaggio per nessuno. È ovvio che bisogna difendere i mercati affinché non ci siano concorrenze sleali o dumping dati dallo sfruttamento dei lavoratori o dal mancato rispetto delle regole ambientali nelle produzioni; cosa che purtroppo accade. Preoccupazione si presentano ciclicamente sempre ma è anche vero che i nostri imprenditori non hanno paura di affrontare i mercati e li affronteranno coscienti del fatto che devono avere al loro fianco un Governo che li tutela”.
Ciambetti. “Netta sconfitta del Partito Democratico”
Il presidente del Consigio Regionale Roberto Ciambetti interpreta il risultato elettorale sottolineano la sconfitta di Kamala Harris e dei democratici, un voto che dice e insegna molte cose anche all’Europa: “Innanzitutto – spiega Ciambetti – bisogna notare che non è bastato l’appoggio delle élite, di lobby, dello star system, e dei loro potenti mezzi, per cancellare il sentimento popolare e far vincere una candidata che aveva, e non sempre per colpa sua, molti limiti oggettivi. In realtà, sono state sonoramente sconfitte la cultura woke, la follia del politically correct e della cancel culture, l’aver scommesso buona parte, se non tutto, l’impegno su Lgbt e amenità varie, l’aver sostenuto, se non agevolato, guerre insostenibili che potevano tutte essere evitate. Quello che un tempo si chiamava ceto medio, la maggioranza silenziosa, i cui valori sono stati ridicolizzati da mass media e anchor people per anni e il cui potere d’acquisto è stato falcidiato dall’inflazione, non ha trovato di certo nel partito Democratico come nei sedicenti progressisti in Europa, un punto di riferimento”. Secondo Ciambetti la sconfitta dei Democratici Usa è più profonda di quanto dicano gli stessi numeri: “Non sarà facile ricucire il dialogo con la maggioranza dei cittadini e con i loro veri problemi che attendono risposte vere. La crisi è profonda e non si supera di certo rinunciando al globalismo imponendo a tutti un nuovo regime di protezionismo commerciale e finanziario come hanno recentemente fatto gli Usa, dividendo il mondo in due, buoni da una parte, con i cattivi dall’altra, da cui difendersi a colpi di dazi, blocchi commerciali, sanzioni il cui effetto, alla fine, si ritorce contro i più deboli. Trump ha vinto e credo sia pronto a sparigliare le carte. I democratici hanno perso, sì, hanno perso per strada gli elettori: riconquistarli non sarà facile”
Valdegamberi (GM): “Spero in un nuovo corso della politica internazionale”
Il consigliere regionale nonché scrittore del Gruppo Misto, Stefano Valdegamberi regala infine un pensiero alla vittoria di Trump mentre annuncia di aver ricevuto dal Governo Russo la Medaglia Puškin, premio statale della Federazione Russa dedicato al poeta, saggista, scrittore e drammaturgo Aleksandr Sergeevič Puškin che viene assegnato a cittadini russi e stranieri per i risultati nel campo delle arti e della cultura, dell’istruzione, delle arti e della letteratura, e per grande contributo allo studio e alla conservazione del patrimonio culturale, per l’avvicinamento e l’arricchimento reciproco delle culture delle nazioni e nazionalità. “Dedico il premio al dialogo tra i popoli – il commento a caldo di Valdegamberi – Credo nell’amicizia tra i popoli, nel dialogo e nella diplomazia quali strumenti per prevenire i conflitti. Vanno considerate sempre anche le ragioni degli altri, senza pregiudizi. Il mondo non va diviso a priori in buoni e cattivi. Spero che la vittoria di Donald Trump possa introdurre un nuovo corso alla politica internazionale e che la diplomazia si riprenda lo spazio dato finora solo alle armi”.
Da parte Pd si esprime Vanessa Camani, capogruppo in Consiglio regionale del Veneto, sottolineando che l’esito elettorale, indiscutibile, metta sul tavolo diverse questioni: “Resta da un lato forte la preoccupazione sui riflessi internazionali che la nuova presidenza di Trump, di certo non un pacifista, potrà sortire in un contesto che è già una polveriera. Queste elezioni pongono inoltre una seria riflessione su come le forze progressiste possano ricalibrare il loro dialogo con gli elettori, per contrastare l’ondata populista. Una sfida enorme che il Pd e il centrosinistra devono saper cogliere rapidamente, a partire dalla capacità di offrire risposte e soluzioni alle insicurezze e alle preoccupazioni che animano le persone e che probabilmente hanno trovato una rabbiosa rassicurazione dalle parole di Trump”.