Nuovo supermercato a Schio, Legambiente lancia allarme consumo di suolo

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nuovo supermercato Schio

Il circolo Legambiente Schio Valleogra si schiera contro la costruzione di un nuovo supermercato in località Ss Trinità. L’opera, secondo gli ambientalisti, “impermeabilizzerà circa 16000 metri quadrati di terreno, a qualche centinaio di metri da uno già esistente e che verrà dismesso”.

Un’area grande quanto 2 campi di calcio di suolo naturale “senza che sia prevista alcuna  rinaturalizzazione di altro terreno impermeabilizzato – prosegue il circolo -. Sa di presa in giro vedere sui documenti riguardanti questo intervento che si parla di Benefici Ambientali con  aumento della biodiversità, perché ci sono alberi nuovi lungo la nuova strada e arbusti sulla nuova rotonda. Non una parola sulle opere di mitigazione delle bolle di calore e neppure sul destino del fabbricato che verrà dismesso, che secondo noi, dovrebbe quanto meno essere rinaturalizzato, magari creando un piccolo bosco urbano”.  

Gli stessi ambientalisti di Schio sottolineano la circostanza per la quale la realizzazione del nuovo supermercato avviene in rispetto di legge: “Tutto secondo norme e regolamenti – dichiarano -, ma norme e regolamenti che devono essere cambiati perché la situazione ambientale è drammaticamente mutata, le previsioni anche recenti non sono più valide: siamo in un’epoca di emergenza climatica che ci impone un cambio radicale di rotta e non possiamo più permetterci di perdere altro suolo. Invece continuiamo ad agire in questi tempi straordinari come vivessimo in tempi normali”.

Legambiente Schio Valleogra cita dati ISPRA per i quali il costo annuale per ciascun ettaro di suolo consumato e impermeabilizzato è di 88.000 euro. “La perdita di suolo genera quindi un danno sotto il profilo ambientale, ma anche sotto quello economico-finanziario: un aspetto, purtroppo, poco valutato dalle nostre amministrazioni. A Schio questi nuovi 16000 metri quadrati di terreno perso costeranno 140.800 euro all’anno e per sempre“.  

Da qui la conclusione degli ambientalisti: “Siamo contrari a questo intervento urbanistico di cui non cogliamo l’utilità per il bene comune, chiedendo ai decisori pubblici, e anche gli investitori privati, di valutare ogni volta se le decisioni che si accingono a prendere rispondono ai principi di responsabilità sociale, anche nei confronti delle future generazioni, come chiesto dall’articolo 41 della Costituzione Italiana“.