Aggressioni a medici e infermieri: se ne è discusso al comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica della Provincia di Vicenza. All’incontro hanno partecipato il prefetto Salvatore Caccamo, il questore Dario Sallustio, oltre che i vertici delle forze dell’ordine, carabinieri e guardia di finanza, e delle Ulss 8 Berica e Ulss 7 Pedemontana.
Come riporta Il Corriere del Veneto, il questore Sallustio ha informato i presenti che il posto di polizia presso l’ospedale San Bortolo di Vicenza, che vive disagi a causa della carenza di personale, vedrà l’assegnamento di una nuova unità. Quest’ultima dovrà sostituire un agente di polizia intanto andato in pensione. Inoltre, Sallustio ha riferito che “il presidio è aperto dalle 8 all 20. Stiamo studiando la possibilità di un prolungamento fino alle 23“.
Il prefetto di Vicenza Caccamo, parlando del tema delle aggressioni a medici e infermieri ha sottolineato come il fenomeno, pur esistente, non desta particolari preoccupazioni in termini emergenziali.
Federico Murzio scrive oggi su Il Corveneto: “Si parte ancora una volta dai numeri. Nel 2024, al nosocomio San Bortolo, a fronte di 23 segnalazioni gli agenti della questura sono intervenuti sei volte. A Bassano, finora, non si registrano interventi. Per quanto concerne invece l’attività dell’Arma il colonnello Moscati ricorda che «nel 2023 i carabinieri sono intervenuti 14 volte, nel 2024, finora, 11 volte». Questi undici interventi non hanno portato a nessun deferimento all’autorità giudiziaria.
Diverso, sempre nell’ambito dell’attività dei carabinieri, i risultati in altre realtà. A Valdagno, per esempio, si sono registrati due interventi con un arresto e una denuncia a piede libero; a Schio tre interventi con tre denunce a piede libero; a Thiene, infine, due interventi con due denunce a piede libero. Numeri che parlano sia della capacità di intervento dell’Arma sia delle differenze tra città e provincia”.