Case popolari sfitte, tutto è cominciato a “muoversi” quando la giunta Variati ha dovuto abbandonare Palazzo Trissino

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Variati e Rucco

Leggo un articolo su VicenzaPiù relativo alla situazione della Edilizia residenziale pubblica, ovverossia di proprietà del Comune e gestita dalla ex AMCPS. L’articolo riporta anche una interrogazione del Consigliere Comunale Ciro Asproso che, per quanto leggo, mi pare sostanzialmente corretta e opportuna.

Però va detto, per maggior chiarezza, che Asproso ha titolo pieno per porre la richiesta di chiarimenti relativamente a come sono stati gestiti i 1510 appartamenti, dei quali, si dice 250 sfitti e inagibili. Infatti Asproso non era in Consiglio Comunale nella ultima gestione Variati e nella penultima mi pare di ricordare si fosse collocato alla opposizione. Tutto questo mi riporta a un articolo del Giornale di Vicenza che specifica essere Amcps l’istituzione che ha gestito per dieci anni il tutto.

Riporto un capoverso del testo di VicenzaPiù che recita “Sono trascorsi quasi 6 mesi dal 2 ottobre 2018, ma non sembra che le cose siano minimamente cambiate, stando a quanto denunciato dal Sindacato degli inquilini e degli assegnatari. Capisco che ci siano problemi nell’ottenere i quattrini che spettano al Comune per il Fondo sociale, ma è inammissibile che oltre 250 appartamenti sfitti continuino ad essere inagibili solo perché, in molti casi, non siamo in grado di avere informazioni sui lavori di risanamento già eseguiti.

Perfetto ma mi permetto di fare notare che l’architetto Carlo Rigon è subentrato nella funzione di Amministratore Unico della ex Amcps solo a fine febbraio di quest’anno come altri AU delle diverse partecipate, visto che i precedenti, nominati dalla vecchia amministrazione pare non avessero assolutamente sentito il dovere di mettere a disposizione del Sindaco Rucco il loro mandato “fiduciario”.

In tutto questo si rileva anche una azione del Sunia che in qualche misura riesce a stimolare la nuova amministrazione proprio per cercare di comprendere una situazione che appare per lo meno poco chiara. Va detto che Aim Amcps, o come si chiama ora, nei dieci anni interessati dalla attuale verifica era gestita da Amministratori Unici indicati dalla vecchia amministrazione e che quest’ultima non perdeva occasione per dire che nel Gruppo AIM tutto andava per il meglio.

Pare proprio che così non sia. Circa la manutenzione del patrimonio immobiliare residenziale, la trasmissione dei dati relativi alle affittanze (quali affitti applicati e quanti affittuari in regola, quali interventi manutentivi necessitano, ecc. ), il versamento della quota spettante al Comune che pare non sia mai stata versata, non è mai stata né richiesta notizia, di questo mancato versamento, da parte degli assessori competenti al tempo, né mai è stata fornita informazione dagli Amministratori Unici della partecipata, oppure dall’Amministratore Unico del Gruppo AIM.

Probabile che le specifiche dirigenze tecniche trasmettessero le informazioni per via gerarchica ma se ciò è avvenuto da qualche parte le informazioni si sono arrestate. Non sarebbe male conoscere i nomi di queste filiere come non sarebbe male sapere perché in dieci anni nessun componente della maggioranza consigliare di allora, come pure la giunta, non abbia sentito la necessità di chiedere ragguagli in merito.

Eppure, pur con diversi ruoli, alcuni degli attuali consiglieri di opposizione erano protagonisti in quegli anni: il dott. Otello Dalla Rosa già AU di una partecipata AIM, Isabella Sala, Cristina Balbi, Ennio Tosetto, tutti già assessori, Sandro Pupillo, Raffaele Colombara, consiglieri comunali e presidente di commissione, almeno il prof. che spesso si pronuncia alla Savonarola.

Non ho memoria che da parte di qualcuno di questi sia mai partita la minima richiesta di una corretta informazione in merito. Tutto è cominciato a muoversi quando la giunta Variati ha dovuto abbandonare Palazzo Trissino. Ora spetta a questa amministrazione fare totale chiarezza e far sapere alla cittadinanza tutta come stanno effettivamente le cose con il patrimonio residenziale comunale.

Dai nomi e cognomi di coloro che ne avevano la responsabilità fino alle affittanze e alle trascuratezze.

E magari anche i nomi di quei dipendenti che avevano cercato di compiere il loro dovere, invano.

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Mario Giulianati
Nato a Thiene (Vicenza) il 21 aprile 1934 Residente in Vicenza - Piazzetta San Pietro n. 5 Già insegnante di educazione artistica presso le Scuole Medie della Città e della Provincia . Successivamente , in qualità di docente di ruolo, insegnante di Disegno Tecnico e Tecnologia delle Costruzioni presso l’Istituto Statale per Geometri “A. Canova” di Vicenza. Ricercatore presso l’Istituto Universitario di Venezia – Facoltà di Architettura - Dipartimento di Restauro dei Monumenti (coordinatore: prof. Romeo Ballardini). Attualmente in pensione- Organizzatore di rassegne d’arte e contitolare per un decennio della Galleria l’Incontro - alla Casetta del Palladio in Vicenza Già : * Consigliere Comunale dal 1970 al 1995; * Assessore alla Cultura di Vicenza dall’Aprile 1987 all’ottobre 1992; * Vice sindaco dal Maggio 1990 all’ottobre 1992. * Presidente della Istituzione pubblica “Biblioteca Civica Bertoliana” dal Marzo 1999, all’ottobre 2008 * Presidente della Fondazione “Vicenza Città Solidale”.Onlus * Presidente della Associazione Culturale “11 settembre” *Coordinatore Comitato Scientifico per le celebrazioni del 60° della Costituzione - fino al 150° della Unità d’Italia nel 2011- Prefettura di Vicenza - Decreto Prefetto dott. Mattei - Prot. 2007/4 Area Gab - * Per sei anni collaboratore della Fondazione Brodolini (emanazione del Ministero del Lavoro) di Roma occupandosi del rapporto tra il mondo del lavoro e le scuole professionali ad indirizzo artigianale - artistico. Ha scritto per varie testate