In occasione della Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, che si celebra lunedì 25 novembre, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dedica un pensiero alla memoria di Giulia Cecchettin, vittima di un femminicidio che ha profondamente scosso l’Italia. “La brutalità dell’intera vicenda ha reso questa ragazza un simbolo universale,” ha dichiarato Zaia, sottolineando come il Veneto intenda dedicare questa giornata e le iniziative regionali al sostegno e alla protezione delle donne vittime di violenza.
Un impegno concreto contro la violenza
Zaia ha evidenziato l’importanza non solo della sensibilizzazione, ma anche delle azioni concrete portate avanti dalla Regione Veneto per combattere un fenomeno definito “odioso e più radicato di quanto si pensi”. Tra le iniziative messe in campo figurano 25 Centri Antiviolenza, con 34 sportelli e 31 case rifugio distribuiti in tutte le province del Veneto. Nel 2024, la Regione ha investito oltre 4 milioni di euro, tra fondi regionali e statali, per potenziare questa rete di supporto.
Nuove azioni per il 2024
Guardando al futuro, la Regione ha previsto ulteriori interventi per rafforzare la lotta contro la violenza sulle donne. Il bilancio regionale per il 2024 prevede un aumento dei fondi destinati a queste attività, raggiungendo 1 milione e 550 mila euro. Tra le iniziative in corso ci sono l’apertura di sportelli dedicati nelle Università, campagne di sensibilizzazione, formazione specifica per il personale che opera con le vittime e il miglioramento della comunicazione sull’esistenza dei servizi di supporto.
Ogni donna che si rivolge a questa rete, ha sottolineato Zaia, rappresenta una vita potenzialmente salvata, un messaggio fondamentale in una società che deve fare della lotta alla violenza una priorità collettiva.
Il ruolo dei Pronto Soccorso: dati significativi
Zaia ha anche ricordato i risultati di un’indagine regionale condotta nei Pronto Soccorso, che evidenziano un impegno strutturato nel fornire assistenza alle vittime di violenza. Tra i dati emersi, il 100% dei Pronto Soccorso prevede procedure specifiche per le donne a rischio di violenza, dimissioni protette in caso di valutazione di alto rischio e possibilità di osservazione in ambiente ospedaliero. Inoltre, l’86,4% ha predisposto aree protette separate, e nel 92,11% dei casi una visita medica viene garantita entro 20 minuti, per ridurre il rischio di ripensamenti da parte della vittima.
Le tipologie di violenza prevalenti
Il report regionale ha anche messo in luce le diverse forme di violenza: quella psicologica è la più diffusa, seguita da quella fisica, economica, dallo stalking, dalle molestie e dalla violenza digitale. “Questo ci ricorda quanto la violenza sia un fenomeno complesso e articolato,” ha concluso Zaia, “che richiede risposte diversificate e una rete di protezione capillare.”
Un messaggio di speranza in occasione della Giornata mondiale contro violenza sulle donne
La Regione Veneto, simbolicamente rappresentata dalla sedia rossa nell’atrio di Palazzo Balbi, rinnova così il suo impegno nel contrastare la violenza contro le donne, con l’auspicio che ogni intervento possa rappresentare un passo avanti verso una società più giusta e sicura per tutti.