Solo pochi anni e più ancora pochi mesi fa i più ascoltati commentatori nazionali, coloro che tutto sanno e di tutto discettano, purché con adeguato gettone di presenza, il successo del M5S, prima identificato in Grillo e nel vecchio Casaleggio, poi in mano al giovin Di Maio e all’erede del padre della piattaforma Rousseau, era associato alla fuga dal Pd di milioni di elettori, schifati dalle divisioni di quel partito e dalle sue deviazioni renzusconiane. Il resto dell’opinione su giovannicoviello.it