L’Albergo cittadino di via Giordano a Vicenza per l’ospitalità di persone in difficoltà torna a far discutere. L’occasione è stata data nel corso del recente Consiglio comunale.
Marzo Zocca, consigliere di minoranza del gruppo di Forza Italia ha bacchettato l’amministrazione Possamai, e in particolare l’assessore alle Politiche sociali, Matteo Tosetto, per l’incertezza che regna sui 70 ospiti che usufruiscono della struttura.
Certa invece, la destinazione dello stabile: è uno dei beni comunali oggetto di esproprio nell’ambito dei lavori per la Tav – Attraversamento di Vicenza. Il contractor per RFI, Iricav Due, lo demolirà dopo che sarà stato acquisito (leggi qui). Per l’Albergo cittadino di via Giordano e per altri edifici (Bocciodromo, un appartamento Erp, un condominio di viale Verona) e superfici publiche (terreno di via Frescobaldi) la Giunta comunale di Vicenza ha accettato in via preliminare la somma di 3,5 milioni di euro.
Mancano pochi giorni alla data fissata per lo sgombero dell’edificio nato per ospitare soggetti esposti all’emergenza freddo: 31 dicembre 2024. “Marco Zocca (FI) – si legge sul Corveneto oggi –, che da assessore al Sociale e al Bilancio aprì l’albergo cittadino tutto l’anno e non solo durante l’emergenza freddo” ha detto in consiglio: “Avete accettato l’indennità di 3,5 milioni di euro per gli immobili pubblici espropriati, cifra che comprende anche l’albergo cittadino. Almeno una parte di queste risorse dovrebbe essere destinato a una soluzione per coloro che all’albergo sono ospitati. E invece non si sa ancora nulla”.
In effetti, come scritto anche da queste pagine, l’ultimo aggiornamento sulla vicenda è relativo a l’avvio da parte del governo cittadino dell’iter amministrativo per l’individuazione di un nuovo immobile da destinare al servizio di accoglienza effettuato dall’albergo cittadino di via Giordano a Vicenza (ne abbiamo parlato qui).
Il 13 dicembre 2023, la giunta di Vicenza ha dato il via libera alla pubblicazione di un avviso esplorativo, su proposta del servizio Patrimonio in collaborazione con i Servizi sociali. I tecnici avevano allora relazionato agli amministratori comunali l’inesistenza di una struttura idonea per caratteristiche tecniche e capienza, così come di un’area che possa essere adeguata allo scopo. Era stata scartata anche la possibilità di costruire una nuova struttura.
“Con la nuova struttura – aveva allora chiarito l’assessore Tosetto – puntiamo anche ad allargare il servizio attuale, prevedendo la presenza di spazi da adibire a centro diurno da impiegare, ad esempio, per offrire nuove opportunità alle persone intercettate dai servizi sociali grazie al potenziamento delle unità di strada avviato a luglio”.