Immigrati in Italia e Veneto, risorsa o problema?

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Immigrati in Veneto
Immigrati in Veneto

(Articolo su immigrati in Veneto da VicenzaPiù Viva n. 12sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Alla classica domanda rispondono numeri e previsioni. Alla richiesta di sicurezza si risponda con equilibrio e lungimiranza, senza slogan.

In Veneto, la presenza di cittadini stranieri è ormai una realtà consolidata, con un impatto
significativo su economia, società e cultura della regione. Al 1° gennaio 2024, i residenti stranieri erano circa 505.000, pari al 10,4% della popolazione regionale. Rispetto al 2023, si registra un aumento dell’1,4%, dato in attesa di conferma da parte dell’ISTAT entro fine anno.
In provincia di Vicenza, la quota di stranieri è di 82.818 persone, pari al 9,6% dei residenti. Ma chi sono questi lavoratori e in quali settori sono maggiormente impiegati?
Le principali comunità straniere in Veneto provengono da Romania, Marocco e Cina. La provincia di Vicenza riflette In parte questo panorama: i cittadini rumeni costituiscono il 17,6% della popolazione straniera locale, seguiti da serbi (10,9%), indiani (7%) e marocchini (6,6%). I settori di impiego, che fino al 2017 vedevano la predominanza della concia, della preparazione alimentare e dell’edilizia, sono cambiati: secondo il rapporto
2023 sull’immigrazione della Regione Veneto, oggi i servizi alla persona assorbono il 31% dei lavoratori stranieri, seguiti dai trasporti (21,7%) e dal turismo (20,1%). Tuttavia, i lavoratori stranieri tendono ancora a ricoprire posizioni di livello medio-basso, con solo il 3% impiegato in professioni qualificate. Questa forza lavoro è diventata un pilastro dell’economia veneta.
Nei primi nove mesi del 2024, Veneto Lavoro ha registrato circa 37.479 assunzioni di stranieri, sebbene la maggior parte a tempo determinato, con limitate prospettive di stabilità.
Vicenza, con i suoi 17.514 residenti stranieri (15,8% della popolazione), rappresenta un buon esempio di integrazione: qui, gli stranieri contribuiscono attivamente ai settori dell’industria e dei servizi.
Gli stranieri sono per lo più giovani anche in Veneto dove, a fine 2022, il 44,9% degli stranieri aveva tra i 30 e i 44 anni.
Secondo i dati della Fondazione Leone Moressa, i lavoratori stranieri generano un valore di 164,2 miliardi di euro, contribuendo all’8,8% del PIL nazionale. Le proiezioni 2024-2028 indicano che le imprese italiane avranno bisogno di 3 milioni di nuovi lavoratori, di cui 640.000 stranieri, soprattutto per coprire i pensionamenti. Inoltre, nel 2023 i residenti stranieri hanno versato contributi Irpef per 1,257 miliardi di euro. Tuttavia, resta il problema del lavoro sommerso. La CGIA di Mestre segnala che, sebbene in leggero calo rispetto al 2019, nel 2021 l’economia sommersa in Veneto pesava ancora per circa 15 miliardi di euro, pari al 10% del PIL regionale.
A livello nazionale, nel 2022 l’economia sommersa in Italia ha toccato i 182 miliardi di euro, con una presenza marcata nei settori dei servizi alla persona, commercio, trasporti e costruzioni, denotando una sinistra corrispondenza con i settori in cui gli stranieri sono più impiegati.
La forza lavoro straniera è indispensabile per l’economia veneta, colmando carenze di manodopera e bilanciando la demografia. Politiche di integrazione e regolarizzazione del lavoro sommerso, avviando al lavoro chi si vuole realmente integrare chiedendo il rispetto, economico e sociale, dovuto all’essere umano, garantirebbero diritti e nuove entrate fiscali, rendendo ancor più il loro contributo un elemento chiave per la crescita sostenibile della regione.