A seguito della rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Federmeccanica-Assistal, che si è determinata nell’ultimo incontro del 12 novembre 2024, le Segreterie nazionali di FIM – FIOM – UILM, insieme alla delegazione trattante, hanno proclamato, a decorrere dal 15 dicembre lo sciopero del lavoro straordinario e il blocco di tutte le flessibilità.
Inoltre FIM – FIOM – UILM, a sostegno delle richieste presentate nella piattaforma unitaria, dichiarano 8 ore di sciopero.
Per il territorio di Vicenza lo sciopero è articolato in due distinti momenti da effettuare in ogni azienda nelle ultime 4 ore di ogni turno del 12 dicembre e del 14 gennaio 2025, salvo diversa organizzazione a gestione RSU aziendale.
Ci troviamo di fatto davanti ad una rottura generata dalle associazioni imprenditoriali. Per questo motivo abbiamo deciso, unitariamente come FIM FIOM e UILM, di dichiarare il blocco delle flessibilità ed i due momenti di sciopero a Vicenza.
Federmeccanca e Assistal hanno deciso di non rispondere alle nostre richieste, prendendo i titoli della nostra piattaforma, fornendo altre risposte, come se fosse una contropiattaforma, creando un caos negoziale e ampliando le distanze anche sulle parti normative.
Sull’aumento salariale fanno una proposta formulata in base alle previsioni Istat dei prossimi 4 anni, una previsione che non ha certezze potrebbe portare nelle buste paghe dei lavoratori e lavoratrici metalmeccanici da 0 euro a 173 euro in quattro anni, noi chiediamo un minimo garantito di 280 euro in tre anni più l’adeguamento all’Ipca depurato dei costi energetici se nell’anno precedente e’ superiore all’aumento minimo concordato.
Le condizioni salariali dei lavoratori metalmeccanici vanno salvaguardate, rispetto al contratto scaduto del 2021 e su quanto previsto dal patto della fabbrica, recuperando ex-post l’inflazione, che colpisce subito i lavoratori, serve aumentare le paghe dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche andando oltre il recupero dell’Inflazione.
Nella proposta degli industriali inoltre, si peggiora il meccanismo attuale di erogazione salariale, posticipando di 6 mesi il pagamento nei casi di scostamento tra inflazione prevista e consuntivata.
La proposta formulata non ha considerato nemmeno l’elemento di professionalità, contrattato nel 2021, non erogato negli ultimi due aumenti contrattuali. Nessun passo avanti nemmeno su molte parti normative, come ad esempio sulle differenze di genere, sulla riduzione dell’orario di lavoro, sullo smart woking, sulla stabilizzazione dei contratti precari, sui temi di inquadramento e della formazione professionale, solo per citare alcuni temi che non hanno avuto nessuna risposta.