Ieri, la Corte di Cassazione ha dato il via libera al Referendum con cui si chiede l’abrogazione totale dell’Autonomia differenziata. L‘Ufficio centrale per il referendum della Suprema corte ha dichiarato “conformi a legge le richieste di referendum relative” alla cancellazione di quanto previsto dalla “legge n. 86 del 2024 sull’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”.
Per i giudici di piazza Cavour gli elettori potranno esprimersi anche dopo la pronuncia della Corte Costituzionale, depositata il 3 dicembre scorso, che ha accolto parzialmente i ricorsi di 4 Regioni definendo “illegittimi” sette profili della legge e sottolineando che non si possono devolvere intere materie ma solo specifiche funzioni e neanche in tutti gli ambiti.
In Veneto, una della regioni italiane maggiormente favorevole alla riforma dell’Autonomia differenziata, sulla quale, ad esempio, si è molto speso il governatore Luca Zaia, la notizia è stata accolta con pareri contrastanti dalle forze politiche pro e contro. A partire dagli esponenti veneti della Lega.
“La sinistra dimostra ancora una volta la sua malafede. A decidere sul referendum sarà la Corte costituzionale, non la Cassazione. Attendiamo fiduciosi che si pronunci. Ai soliti compagni che esultano invano, tuttavia, segnalo un fatto: il Popolo Veneto è solidale, laborioso, accogliente. Nella nostra regione arrivano centinaia di migliaia di malati da tutto il Paese per curarsi. Nelle nostre università si formano decine di migliaia di studenti provenienti da tutta Europa. Sulla nostra bandiera, unica al mondo, c’è scritta la parola ‘pace’. Ma guai a calpestare il nostro orgoglio, guai a deridere la nostra identità, perché il leone è pronto a impugnare la spada”. E’ quanto dichiara Alberto Villanova, presidente dell’intergruppo Lega – Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto.
E ancora: “L’autonomia regionale è una sfida cruciale per il futuro del Paese, e il nostro impegno non si ferma. Nonostante l’Ufficio centrale della Suprema Corte abbia ritenuto legittima la richiesta di abrogazione della legge, il percorso va avanti”. Così Giuseppe Pan, capogruppo in Consiglio regionale del Veneto della Lega-Liga Veneta.
“Porteremo avanti comunque le istanze dell’Autonomia, perché è l’unico modo per dare un futuro autentico al Veneto e all’intero paese. Le notizie che ci sono giunte questa mattina dalla Cassazione non bloccheranno il nostro cammino: dai giovani alle categorie economiche, tutti credono che un paese federalista e basato sulla responsabilità dei singoli territori siano l’unico in cui vivere, lavorare e poter incidere nella società”. Così la presidente della Quinta commissione consiliare Sonia Brescacin dell’intergruppo Lega – Liga Veneta. “Mentre attendiamo il verdetto definitivo della Consulta – conclude Brescacin – e sulla scia di quanto ribadito ancora una volta dal nostro Presidente Luca Zaia, diciamo: avanti tutta con l’Autonomia differenziata. Anche perché non esistono alternative, piaccia o meno”, ha concluso.
Così invece i consiglieri regionali di minoranza. “Dopo il pronunciamento della Cassazione, giunta a poche settimane dalla sentenza della Corte costituzionale, Zaia continua a prendere in giro i veneti su un progetto di autonomia, quello disegnato dalla legge Calderoli, che rappresenta una strada inpercorribile. E addirittura si riduce a invocare la diserzione al voto in occasione di un eventuale referendum, pur di non prendere atto della necessità di fermarsi”. Lo dice la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Vanessa Camani che aggiunge: “Quel testo di legge, fortemente ridimensionato e pieno di falle, non sarà in grado di produrre nulla e nulla di buono. In attesa del pronunciamento definitivo della Corte, è tuttavia evidente che questo modello di autonomia è in un vicolo cieco. E che l’aver insistito su un determinato impianto, quello delle 23 materie, è stata una inutile perdita di tempo. Ora, se davvero Zaia ha a cuore la questione, torni indietro e apra una discussione istituzionale costruttiva. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
“Luca Zaia ha dichiarato che chi sostiene la legge Calderoli in tema di autonomia differenziata non dovrà votare al referendum abrogativo, per non fargli raggiungere il quorum. Io invece penso che la Lega e il centrodestra farebbero bene a non rifugiarsi nella propaganda per l’astensione, ma combattano invece in campo aperto una battaglia per dimostrare di avere con sé la maggioranza del Paese”. È la presa di posizione di Erika Baldin capogruppo del Movimento 5 Stelle. “Appare evidente – conclude Baldin – la contraddizione tra chi in Veneto chiede l’autonomia, ma quando governa a Roma taglia le risorse per i comuni del Veneto, quindi i servizi fondamentali come sanità, trasporti, istruzione pubblica”.
“La Cassazione ha dichiarato legittimo il referendum che chiede di abrogare totalmente l’autonomia differenziata. Una buona notizia”. Così il consigliere regionale Arturo Lorenzoni: “Qualche mese fa ho firmato con convinzione a favore del referendum abrogativo della legge Calderoli. Come dimostrato dall’ultima sentenza della Consulta, quel testo è un pasticcio e non può portare che problemi ai nostri cittadini, anche in Veneto, dove l’idea dell’autonomia è assai popolare. Non si può procedere per ideologia: servono concretezza e idee chiare, che mancano a questa maggioranza. Solo un esempio: regionalizzare le reti dell’energia e dei trasporti, per parlare di ciò che conosco bene, sarebbe una iattura per tutti. Nel frattempo, il presidente Luca Zaia continua a dire che va tutto bene e che il percorso procede senza intoppi. Evidentemente sta guardando un altro film”.
“Da settimane, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale di fatto azzoppi la legge Calderoli sull’autonomia differenziata, basta leggerla per rendersene conto, subiamo una narrazione politica intenta a nascondere la polvere sotto il tappeto. Finalmente i cittadini potranno esprimersi sulla legge Calderoli. Ci attendiamo che i sostenitori di questa legge, nonostante continuino a glorificare addirittura tramite la legge sulla Giornata dell’autonomia il referendum consultivo regionale di pochi anni fa sull’autonomia differenziata, faranno di tutto, questa volta, per convincere i cittadini a non esprimersi su una legge da loro voluta, scritta e votata. Noi Verdi, storicamente federalisti e per questo contrari a questa legge malfatta, spingeremo affinché i cittadini esercitino un loro sacrosanto diritto, attraverso le urne”. È quanto dichiara il consigliere regionale di Europa Verde, Renzo Masolo.