Shrinkflation: ecco perché paghi di più per meno prodotto

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Shrinkflation: pagare uguale o di più per minore quantità di prodotto
Shrinkflation: pagare uguale o di più per minore quantità di prodotto

Quando si parla di shrinkflation, il fenomeno che riduce la quantità dei prodotti mantenendo immutato il prezzo (o addirittura aumentandolo), viene naturale pensare a un gioco di prestigio. Immagina di acquistare un pacco di biscotti: la confezione sembra la stessa di sempre, ma una volta aperta ti accorgi che ce ne sono meno. È un’illusione ottica economica che spesso si scopre solo dopo essere passati alla cassa. Con la nuova legge del 2025 si punta a mettere fine a questa pratica poco trasparente.

Per porre fine a questo “trucco”, il legislatore italiano ha imposto, a partire dal 1° aprile 2025, un obbligo chiaro: i produttori e i distributori dovranno segnalare visibilmente questa riduzione, tramite un’etichetta ben in vista. La dicitura informerà i consumatori con queste parole:

“Questa confezione contiene un prodotto inferiore di X (unità di misura) rispetto alla precedente quantità”.

L’obbligo di trasparenza, tuttavia, non sarà eterno bensì a tempo determinato. La legge prevede che questa etichettatura straordinaria duri sei mesi a partire dalla data di immissione del prodotto in commercio. Dopo questo periodo, il produttore potrà tornare alla confezione consueta senza obblighi specifici.

Nuova legge sulla shrinkflation: perché così tardi?

Il fenomeno della shrinkflation è esploso dal 2020, spinto dai rincari delle materie prime e dell’energia. Secondo Altroconsumo, oltre il 15% dei prodotti di largo consumo in Europa ha visto una riduzione del peso netto con aumenti di prezzo del 10-20%. Tra i più colpiti ci sono bevande, latticini, biscotti e creme spalmabili.

In Italia, l’Istat ha registrato incrementi significativi per prodotti di uso comune: nel 2022, zucchero, olio e farina hanno subito rincari fino al 50%. Un esempio concreto è quello di una famosa marca di detersivo per piatti che, riducendo la quantità a parità di prezzo, ha potuto registrare un aumento del costo effettivo del prodotto del 200% per litro.

Questi dati evidenziano quanto la shrinkflation eroda il potere d’acquisto dei consumatori, rendendo urgente un intervento normativo che, pur tardivo, miri a ristabilire la trasparenza sul mercato.

Trasparenza: cosa dice la nuova legge 2025 

Un prodotto che “pesa meno” ma costa uguale mette in discussione il principio di libera concorrenza. I consumatori potrebbero fare scelte sbagliate basate su informazioni incomplete. Questa mancanza di trasparenza incide direttamente sul potere d’acquisto e sulle scelte dei consumatori. La nuova etichetta, anche se temporanea, rappresenta un passo avanti verso un mercato più chiaro, onesto e trasparente.

La shrinkflation potrebbe sembrare una tattica silenziosa, ma dal prossimo aprile sarà più difficile nasconderla. Come diceva George Orwell, “in tempi di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”, questa legge mira proprio a ristabilire un minimo di fiducia tra consumatori e mercato.