Piazza San Biagio, cerimonia con Possamai e Cassaro in memoria dei politici vicentini deportati nei campi di concentramento

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Piazza san Biagio: la deposizione della corona d'alloro per i politici vicentini deportati nei campi di concentramento alla presenza del sindaco Giacomo Possamai e del vicario del prefetto Emanuele Cassaro
Piazza san Biagio: la deposizione della corona d'alloro per i politici vicentini deportati nei campi di concentramento alla presenza del sindaco Giacomo Possamai e del vicario del prefetto Emanuele Cassaro

A 80 anni dalla deportazione dei politici vicentini nei campi di concentramento nazisti, Vicenza ha reso omaggio alle vittime con una solenne cerimonia svoltasi questa mattina in piazza San Biagio (qui i dettagli ufficiali). L’evento ha visto la partecipazione delle autorità civili, militari e religiose, insieme a studenti e rappresentanti delle associazioni combattentistiche, per ricordare i 70 prigionieri politici deportati il 21 dicembre 1944, la maggior parte dei quali non fece mai ritorno.

Un ricordo toccante e condiviso
La commemorazione è iniziata in piazza San Biagio, per poi spostarsi di fronte alla lapide installata sul muro delle ex carceri, luogo simbolo del tragico passato. Tra le autorità presenti, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, accompagnato dal capo di gabinetto Sandro Pupillo, il vicario della Prefettura Emanuele Cassaro e la vicesindaca di San Pietro in Gù, Lorenza Prandina, parente di una delle vittime.

Gli studenti del liceo Quadri hanno preso parte alla cerimonia, sottolineando l’importanza della memoria storica per le nuove generazioni. La professoressa Alba Lazzaretto, vicepresidente dell’Istrevi, ha commosso i presenti con un intervento che ha ripercorso i tragici eventi dell’epoca, richiamando il valore del ricordo come monito per il futuro.

La deposizione della corona d’alloro
Momento centrale della cerimonia è stata la deposizione di una corona d’alloro da parte del sindaco Possamai e del vicario Cassaro, in onore delle vittime. La lapide, posta sul muro esterno delle ex carceri, ricorda i 70 prigionieri politici che, il 21 dicembre 1944, furono prelevati e deportati nel campo di concentramento di Mauthausen, dove trovarono la morte a causa della brutalità del regime nazifascista.

«Questo gesto simbolico – ha dichiarato il sindaco Possamai – rappresenta il dovere di mantenere vivo il ricordo di chi ha pagato con la vita la lotta per la libertà e la democrazia. È un atto che ci impegna tutti a difendere i valori per cui queste persone hanno sacrificato tutto».

La memoria come impegno per il futuro
La cerimonia ha ribadito l’importanza di preservare la memoria delle vittime del nazifascismo, non solo come tributo al loro sacrificio, ma anche come monito contro l’intolleranza e l’oppressione. Un messaggio particolarmente significativo per i giovani presenti, chiamati a farsi custodi di questa eredità storica.

La città di Vicenza si conferma così custode attenta della propria storia, rinnovando il proprio impegno nella promozione della memoria e dei valori della libertà e della giustizia.