Sarà ‘L’influenza della parola’ al centro degli Stati generali dell’informazione cattolica locale’ che si terranno lunedì 1 aprile a partire dalle 10.30 a Vicenza (Borgo Santa Lucia, 51) al Centro Onisto.
L’appuntamento promosso dal nostro settimanale è l’occasione per presentare i risultati di un’indagine commissionata all’agenzia Quorum e per ragionare più in generale sull’importanza dell’informazione locale e in modo specifico su quella cattolica.Un tema di grande attualità e criticità come evidenzia il titolo dell’appuntamento in cui si sottolinea da un lato il grande potere che ha l’informazione e dall’altro il dubbio e rischio che questa ‘parola’ sia malata, influenzata, appunto.
L’incontro prevede l’intervento di Giovanni Diamanti dell’agenzia Quorum, curatore dell’indagine che presenterà i risultati emersi, don Antonio Sciortino già direttore di Famiglia Cristiana, don Adriano Bianchi presidente nazionale della Federazione dei settimanali cattolici (Fisc) ed Erika Stefani, ministro per gli Affari regionali. A presentare l’incontro ci sarà il saluto del vescovo Beniamino e l’introduzione di Giandomenico Cortese, presidente del Consiglio di amministrazione.
Un primo risultato interessante che l’indagine (realizzata su un campione di circa 800 residenti in diocesi) rivela è che il rapporto tra i vicentini e la carta stampata non è niente male.
«Meno di uno degli intervistati su tre – spiega Giovanni Diamanti – dichiara di non leggere quotidiani o periodici». Questo dato da solo parla di una fiducia che i lettori esprimono nei confronti delle testate in generale, «in particolare quelle locali». «Dal punto di vista della affidabilità la carta stampata esce promossa – sottolinea Diamanti – Solo il 15 per cento dice di non ritenere nessuno affidabile tra i quotidiani e i periodici».
È un’affidabilità che riguarda pienamente anche le testate cattoliche. «C’è molto fiducia, in particolare all’interno del mondo cattolico, verso i quotidiani e le riviste che fanno riferimento all’ambito ecclesiale».
Della stampa cattolica «piace che sia una informazione obiettiva e imparziale. Il lettore cerca la qualità e la modernità». Una cosa che piace traversalmente è l’informazione locale, rispetto alla quale «il Giornale di Vicenza ha una forza che non ha concorrenti». «Avere informazionelocale interessa globalmente i vicentini – prosegue Diamanti -. Al mondo ecclesiale in più interessa anche avere opinioni, dibattiti, approfondimenti ». L’indagine quindi sonda la ‘notorietà’ del nostro settimanale e i risultati sono confortanti.
«La Voce dei Berici è un giornale conosciuto. Lo conosce un intervistato su due e c’è una conoscenza molto elevata tra i praticanti (lo conoscono due su tre)». Tra i temi preferiti: «l’informazione locale, le opinioni e i dibattiti, temi religiosi e pastorali sia locali che nazionali. C’è interesse verso le pagine culturali e i temi del lavoro e dell’innovazione». Tra le richieste espresse dai lettori c’è il binomio ‘vicinanza al territorio e dibattito sulle idee’. La sfida per La Voce dei Berici è quella di «arricchire il dibattito con idee anche innovative e nello stesso tempo occuparsi dei fatti di cronaca locale».