Omicidio Kelly Egbon a Schio, arrestata la fidanzata. “Mi ha aggredito, cercavo di difendermi”

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Omicidio Kelly Egbon

Il Procuratore della Repubblica di Vicenza Lino Giorgio Bruno ha diffuso un comunicato che ricostruisce l’omicidio di Kelly Egbon, 32enne nigeriano residente a Schio, e le circostanze che hanno portato, questa notte poco dopo le due, all’arresto di Enabuele Queen, cittadina nigeriana residente a Catania, gravemente indiziata del delitto di omicidio pluriaggravato.

Kelly Egbon, cittadino nigeriano di 32 anni era stato trovato cadavere la notte dell’Epifania in un appartamento in piazzetta Garibaldi, a pochi passi dal Duomo di Schio.

A chiamare i soccorsi erano stati alcuni vicini della coppia, allarmati dalle urla provenire dall’abitazione.

L’arrivo dei Carabinieri 

carabinieri di Schio indagini omicidio Egbon KellyI Carabinieri della Compagnia di Schio sono intervenuti nell’abitazione di piazzetta Garibaldi, su segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa da parte del personale del 118. Oltre al personale sanitario, nell’appartamento i militari hanno trovato anche Enabuele Queen. La donna era molto agitata, con vestiti, mani e piedi sporchi di sangue. Il corpo di Egbon giaceva in posizione supina, con una vistosa pozza di sangue sotto la gamba sinistra. Il medico del Suem ha rilevato immediatamente una ferita da taglio all’arteria femorale della coscia sinistra, risultata fatale.

“È stata una caduta”

Inizialmente la donna, che ha affermato di essere la compagna della vittima, ha parlato di una caduta: i due avrebbero trascorso la serata consumando birre in un locale di piazzetta San Gaetano poi, al ritorno a casa, mentre la donna si stava cambiando, avrebbe udito un forte rumore alle sue spalle, trovando poi Egbon riverso su un tavolo di vetro frantumato, con una ferita alla gamba sinistra da cui fuoriusciva molto sangue. Dopo aver tentato inutilmente di tamponare la ferita, avrebbe chiamato un conoscente della vittima, il quale ha allertato i soccorsi.

Le indagini preliminari hanno accertato che nell’appartamento erano presenti solo la vittima e la Enabuele.

Una ferita troppo netta

La prima spiegazione data dalla donna ha trovato una prima smentita intorno alle 5:20, quando il medico legale ha confermato la presenza di una sola lesione rilevante, una ferita a margini netti sul terzo distale della coscia sinistra, riconducibile a una lesione “da punta e taglio”, compatibile con un coltello o uno strumento simile, e non con frammenti di vetro, come sostenuto dalla donna.

I Carabinieri durante il sopralluogo avevano trovato in un cassetto della cucina una lama, separata dal manico e sporca di sangue, compatibile per forma e dimensioni con la ferita rilevata.

Nel pomeriggio di ieri, il magistrato della Procura ha interrogato la Enabuele, che inizialmente ha fornito una versione incongruente rispetto alle prove raccolte. Successivamente, nel corso di un formale interrogatorio con le garanzie difensive, ha confessato l’omicidio.

La confessione

La donna ha raccontato che, al culmine di una lite provocata dallo stato di ebbrezza della vittima, quest’ultima l’avrebbe aggredita con schiaffi e avrebbe poi afferrato un coltello nel tentativo di colpirla. Durante la colluttazione, la Enabuele avrebbe afferrato la lama per difendersi, ferendo involontariamente l’uomo alla coscia. Resasi conto della gravità della situazione, ha poi riposto il coltello nel cassetto della cucina, lasciando impronte insanguinate sul pavimento, e ha chiamato il conoscente della vittima.

Le dichiarazioni confessorie risultano compatibili con gli elementi raccolti durante le indagini, tra cui il sopralluogo, la relazione del medico legale e il ritrovamento del coltello.

L’attività investigativa è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Schio, con il supporto del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Vicenza.

Enabuele Queen è stata trasferita presso la Casa Circondariale di Verona Montorio, in attesa dell’udienza di convalida del fermo da parte del G.I.P. del Tribunale di Vicenza.