Agente Polizia Locale di Vicenza sospeso dal Comune e premiato dal SULPL: ex sindaco Rucco ora sta col sindacato

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S.u.l.p.l. su aggressioni agenti: dotare ogni agente polizia locale di taser
Polizia locale di Vicenza (foto di archivio)

La vicenda che coinvolge un agente della Polizia Locale di Vicenza, sospeso per aver inseguito un automobilista ubriaco e poi premiato dal SULPL a livello nazionale, diventa una disputa tra Francesco Rucco, ex sindaco, e Giacomo Possamai, primo cittadino attuale.

Tutto inizia il 13 gennaio 2023, quando l’agente, insieme a una pattuglia, intimò l’alt a un’auto che stava percorrendo viale Roma in modo irregolare. Il conducente, anziché fermarsi, accelerò, dando avvio a un inseguimento lungo dieci chilometri, fino a Montecchio Maggiore, culminato in un incidente. Nonostante le ferite riportate, l’agente riuscì a immobilizzare il fuggitivo, risultato poi positivo all’alcoltest con un valore tre volte superiore al limite consentito (leggi “Due giovani agenti della Polizia locale di Vicenza sospesi per inseguimento fuori città con incidente: proteste di UGL, versione diversa delle autorità“).

La sospensione e le critiche alle decisioni comunali

Successivamente, il Comando della Polizia Locale aprì un procedimento disciplinare. Secondo l’Ufficio disciplina, l’agente avrebbe ignorato gli ordini di non proseguire l’inseguimento, configurandolo come una violazione amministrativa, e avrebbe travalicato immotivatamente i confini comunali. La sospensione senza stipendio, motivata anche dai danni riportati dall’auto di servizio, ha suscitato molte polemiche. Questa scelta è stata interpretata da alcuni come un segnale di una visione obsoleta della polizia locale, ridotta al ruolo di “vigile urbano” dedito a compiti amministrativi più che alla tutela della sicurezza pubblico.

Il premio all’agente di Polizia Locale e il commento di Rucco

L’agente, nonostante la sospensione, è stato premiato dal SULPL durante il Congresso Nazionale di Riccione di questo sindacato di categoria. Simone Maniero, subcommissario del sindacato, ha spiegato che l’agente è stato premiato per il suo senso del dovere, ritenendo che abbia agito in linea con i principi della tutela della sicurezza, anche contravvenendo a ordini che apparivano poco “lungimiranti”.

Francesco Rucco, ex sindaco di Vicenza e attuale esponente di punta di Fratelli d’Italia, ha definito l’intera vicenda come una “figuraccia” dell’amministrazione Possamai. Secondo Rucco, questa sospensione rappresenta una politica che sacrifica la sicurezza per burocrazia e apparenza. L’ex sindaco ha criticato l’attuale giunta per non valorizzare chi si impegna in prima linea e ha sottolineato come il premio del SULPL abbia invece riconosciuto il merito dell’agente.

I due lati della medaglia: chi ha ragione?

Da un lato, il Comune di Vicenza ha applicato una sanzione formale, ritenendo che l’agente avesse agito contro le direttive ricevute ed emanate in base alle leggi, che Rucco, avvocato, ben conosce, danneggiando un’auto pubblica e mettendo potenzialmente a rischio ulteriori persone. Dall’altro, il SULPL, sindacato che per natura rappresenta gli interessi dei lavoratori, ha scelto di premiare un’azione che, seppur non conforme alle istruzioni, ha dimostrato coraggio e senso di responsabilità.

La domanda rimane aperta: chi ha ragione? L’amministrazione comunale, che ha agito in nome della disciplina e della regolamentazione interna, o il sindacato, che ha messo al primo posto il valore dell’iniziativa individuale in un contesto di emergenza? Una risposta definitiva potrebbe non esserci, ma questa vicenda riflette un problema più ampio: il difficile equilibrio tra regole e senso del dovere, tra formalità e sostanza. E soprattutto, pone in discussione il ruolo e la percezione della polizia locale nella società odierna.