Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ricorda la figura di Oliviero Toscani, morto oggi (leggi qui), lunedì 13 gennaio 2025.
“L’amiloidosi si è portata via un personaggio capace di caratterizzare un lungo tratto di vita italiana, una mente fervida, anche quando prendeva posizioni controverse, ma sempre con coraggio e mettendoci la faccia”, ha detto.
“Rendiamo onore a una persona geniale – aggiunge Zaia – che ha legato al Veneto lunghi anni della sua attività di fotografo e comunicatore di eccezionale capacità. Col suo lavoro – conclude Zaia – ha di fatto cambiato i criteri basilari della comunicazione, introducendo idee singolari che, creando dibattito a vari livelli, ha contribuito a fare la fortuna dei marchi per cui ha lavorato. A tutta la sua famiglia e a chi lo ha conosciuto e apprezzato rivolgo le mie più sentite condoglianze”.
Il legame con il Veneto, accennato da Zaia, fa riferimento alla collaborazione tra il celebre fotografo morto oggi e Luciano Benetton, imprenditore trevigiano, politico e dirigente sportivo italiano, fondatore dell’omonimo gruppo, tra gli uomini più ricchi del mondo che a Oliverio Toscani ha affidato importanti campagne pubblicitarie del marchio.
Celebre, tra l’altro, una foto dell’imprenditore ritratto nudo nel gennaio del 1993 per la copertina di Panorama, settimanale della Mondadori. Luci e ombre nel suo rapporto col Veneto. Nel 2015, durante la trasmissione radiofonica La Zanzara definì i veneti “un popolo di ubriaconi e alcolizzati. Poveretti, non è colpa loro se nascono in Veneto”, disse.
Proprio Zaia, governatore del Veneto già allora, intervenne pubblicamente invitando Oliviero Toscani a scusarsi per quelle dichiarazioni che lo stesso fotografo cercò di correggere, vista anche una denuncia per diffamazione che tuttavia finì con un’assoluzione in Cassazione.
“Pretendo che le Sue scuse siano profonde e sincere, capaci di rimarginare quella ferita che Lei ha voluto infliggere a un intero Popolo, in un gioco di tristi e non più originali provocazioni che contribuiscono sicuramente a far galleggiare nelle cronache e a imporsi nei titoli dei giornali, ma che lasciano perplessi e attoniti”, scrisse allora in una lettera Luca Zaia.