Nuova aggressione al pronto soccorso di Vicenza: indignazione per la mancata sicurezza del personale sanitario a cui si associa ViPiu.it

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Sala d'attesa del pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza
Sala d'attesa del pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza

Ennesima aggressione al personale medico in Italia, questa volta al pronto soccorso dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza. Questa mattina alle 9.15, un’infermiera del Pronto Soccorso dell’ospedale San Bortolo di Vicenza è stata, infatti, colpita al braccio da un paziente di 50 anni con patologia psichiatrica, noto ai servizi sanitari per precedenti accessi. La vittima, che ha riportato una contusione, ha sporto denuncia. La Direzione Aziendale ha espresso solidarietà alla dipendente colpita mentre svolgeva il proprio lavoro, un episodio che non possiamo più tollerare e che solleva, ancora una volta, interrogativi sulla sicurezza del nostro sistema sanitario.

L’aggressione e la denuncia
L’episodio si è verificato alle 9.15 del mattino. L’infermiera stava consegnando il referto di dimissioni quando un paziente, un uomo di circa 50 anni, di nazionalità straniera e con una patologia psichiatrica nota, è andato in escandescenze e l’ha colpita al braccio. La donna ha riportato una contusione e ha sporto denuncia. La direzione dell’Ulss 8 Berica ha espresso solidarietà alla vittima, ma le parole, ormai, non bastano più.

Un sistema allo sbando: le reazioni politiche del gruppo consiliare Possamai Sindaco
L’episodio ha acceso il dibattito politico. Massimo Zaramella, presidente del Consiglio comunale, ha espresso la vicinanza del gruppo consiliare Possamai Sindaco al personale sanitario e ha ribadito la necessità di misure concrete: «La situazione non è più sostenibile. Serve immediatamente riattivare il posto di polizia in ospedale, H24 e sette giorni su sette. È inaccettabile che la collega abbia dovuto recarsi alla Questura per denunciare l’accaduto perché il presidio ospedaliero era chiuso».

La voce degli infermieri
Giacomo Canova, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche (Opi) di Vicenza, ha manifestato solidarietà all’infermiera e sottolineato il coraggio e la dedizione della categoria: «Nonostante fosse scossa e amareggiata, la collega si è detta pronta a tornare al lavoro. Questo dimostra l’impegno che ogni giorno mettiamo per garantire il diritto alla cura». Canova ha poi aggiunto che le aggressioni ai danni del personale sanitario sono in costante aumento e ha invocato interventi più incisivi da parte delle istituzioni e della magistratura.

I numeri e il grido d’allarme
I dati provinciali del 2024 dipingono un quadro allarmante: le aggressioni sono in crescita esponenziale. Come evidenziato dall’Opi, non si può più ignorare la necessità di garantire sicurezza ai lavoratori del settore sanitario, poiché senza un ambiente sicuro non è possibile offrire cure di qualità.

La redazione di ViPiu.it: basta parole, servono azioni
Da giornalisti e cittadini, esprimiamo la nostra indignazione per questa ennesima aggressione al pronto soccorso di Vicenza e ci uniamo alle richieste di sicurezza per il personale sanitario. È inaccettabile che medici e infermieri, pilastri della nostra sanità, siano lasciati soli di fronte a tali rischi. Le promesse non servono più: è ora di passare ai fatti, per proteggere chi si prende cura di tutti noi.

Vicenza e l’Italia intera non possono più permettersi di assistere inermi a scene che non solo mettono a rischio vite umane, ma minano la fiducia in un sistema che dovrebbe tutelare i cittadini e chi opera al suo interno.