Sanità veneta 2024 tra numeri e persone. Zaramella, pres. Consiglio comunale Vicenza e chirurgo vascolare: “dov’è benessere umano?”

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Dr. Massimo Zaramella, chirurgo vascoalre e presidente del Consiglio comunale di Vicenza
Dr. Massimo Zaramella, chirurgo vascoalre e presidente del Consiglio comunale di Vicenza

Mercoledì scorso, un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale della Regione Veneto dal titolo «Sanità. Per il Veneto il 2024 anno record per le prestazioni, tutte in aumento. Zaia: “A risorse invariate cresce la produttività grazie ai nostri lavoratori. Pochi al mondo hanno un’offerta come questa”» e rilanciato da numerose testate ha presentato il consuntivo della sanità veneta per il 2024. Numeri, percentuali, grafici (clicca qui): una narrazione che, per Massimiliano Zaramella, presidente del Consiglio comunale di Vicenza con delega a Salute e benessere, oltre che medico chirurgo vascolare presso l’Ospedale San Bortolo, racconta una realtà lontana dalla vita quotidiana di pazienti e operatori sanitari.

Sanità veneta, corsia di un ospedale
Sanità veneta, corsia di un ospedale

Zaramella non nasconde il suo disagio nel leggere il dossier: «Ero in un disagio ovattato, leggevo di quella che è la mia vita quotidiana con la sensazione di sentirmela raccontare da un eco lontano, in una lingua tanto fredda da sembrare robotica». Una descrizione che, sottolinea il presidente del Consiglio comunale, sembra provenire più da un amministratore delegato che da un rappresentante politico vicino ai cittadini.

Massimo Zaramella durante l'intervento sull'ottobre rosa
Il presidente del Consiglio Comunale Massimo Zaramella durante l’intervento sull’ottobre rosa

Numeri record, ma senza persone
Il comunicato della Regione celebra “l’anno dei record” con prestazioni e interventi in crescita: +13% per le richieste, +7% per gli interventi chirurgici e +22% per quelli del SUEM 118. Tuttavia, Zaramella evidenzia come i numeri oscurino le persone: «Non una parola sui malati, sui familiari, sui caregivers, sul personale sanitario…».

Persino i ringraziamenti rivolti agli operatori sembrano riduttivi: «Ringraziati in quanto “hanno consentito di produrre di più a risorse invariate”», afferma con amarezza.

Cosa manca al consuntivo della sanità veneta?
Zaramella immaginava un consuntivo diverso, incentrato su temi come la qualità della vita, la prevenzione, il supporto ai familiari dei pazienti, la soddisfazione degli operatori e i progetti per la terza età. Invece, sottolinea, è mancato un accenno a questioni cruciali come il disagio giovanile, le patologie psichiatriche e l’impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute.

Un tema che merita particolare attenzione, secondo Zaramella, è il dato allarmante sugli accessi impropri ai Pronto Soccorso: «Il 70% dei pazienti non dovrebbe essere lì. Questo perché mancano strutture intermedie o alternative e la loro organizzazione. Se nei PS arrivassero solo coloro che ne hanno realmente bisogno, il personale attuale sarebbe sufficiente».

Il nodo delle Case di Comunità
L’Assessore alla Sanità ha puntato sulle 99 Case di Comunità previste con i fondi PNRR come soluzione alle carenze strutturali. Tuttavia, Zaramella evidenzia due interrogativi cruciali: i tempi di realizzazione e il personale che dovrà farle funzionare. «Se non rendiamo più attrattive le professioni sanitarie, di personale ne avremo sempre meno», avverte.

Una sanità di numeri o di persone?
La riflessione di Zaramella si chiude con una netta presa di posizione: «La sanità dei numeri non è la mia sanità. La mia sanità è quella delle persone, più difficile da misurare numericamente, ma la più vicina alla gente, capace di curare anche quando non può guarire». Un invito alla Regione a spostare lo sguardo dai grafici alle persone, per riportare al centro il benessere umano.