Governo, oggi Cdm dopo i vertici Meloni-ministri: l’agenda

100

(Adnkronos) – Il caso Daniela Santanchè che continua ad aleggiare sull'esecutivo, il rebus Consulta, con l'elezione dei quattro nuovi giudici ancora al palo, e infine gli attacchi delle opposizioni, che chiedono a Giorgia Meloni di riferire in Aula sulla vicenda Almasri, il criminale di guerra rilasciato e riportato in Libia con volo di Stato. Tanti i nodi sul tavolo della presidente del Consiglio, che ieri in mattinata a Palazzo Chigi ha ricevuto gli alleati di maggioranza – i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi – per un vertice di coalizione, dove almeno ufficialmente si sarebbe parlato di Consulta e non delle vicende giudiziarie del ministro del Turismo Santanchè né della sua delicata posizione all'interno dell'esecutivo, che viene data sempre più in bilico. L'orientamento di Meloni sarebbe quello di prendere tempo: ancora qualche giorno, prima di decidere del destino dell'imprenditrice rinviata a giudizio a Milano nell'ambito dell'indagine sui conti di Visibilia Editore. C'è chi scommette che tutto si potrebbe sbloccare entro il 30, guarda caso il giorno in cui si terrà una nuova seduta comune del Parlamento per la nomina dei giudici costituzionali.   Santanchè dal canto suo continua a dirsi tranquilla e a ostentare sicurezza, dando di sé l'immagine di un ministro alle prese col lavoro e per nulla turbato dalle polemiche. E' arrivata ieri a Roma da Milano e ha tenuto una serie di incontri al ministero, tra cui uno con il team di Oracle Corporation e un altro con Usa Today per uno speciale sull'Italia, con focus "sui risultati, le potenzialità e il futuro del nostro turismo". Resta confermata la partecipazione del ministro alla missione a Gedda in Arabia Saudita per la tappa della nave scuola Amerigo Vespucci, dal 27 al 30 gennaio: date che non combaceranno con la visita della premier Meloni. Oggi la Santanchè parteciperà anche al Consiglio dei ministri in programma alle 17.15, viene assicurato dal suo entourage, che allo stesso tempo smentisce, parlando di "notizia completamente falsa", l'indiscrezione pubblicata dal Fatto Quotidiano su un pranzo al Senato con il Presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa, amico strettissimo del ministro. Lo stesso La Russa nega, davanti ai microfoni dei cronisti, che in occasione del suo incontro di ieri con Meloni si sia parlato del caso Santanchè.  Comunque, sia nel governo che in Fratelli d'Italia le dimissioni del ministro non vengono affatto considerate un tabu. Ma c'è ancora chi si appella al principio del garantismo. Per il ministro degli Affari europei, Tommaso Foti, "la questione deve essere valutata esclusivamente dalla diretta interessata". "Sono sempre stato garantista, giudicare prima Santanchè è surreale", la linea del ministro della Difesa Guido Crosetto. "Da avvocato, ho fatto della presunzione di innocenza uno degli elementi fondanti… Per noi, il ministro deve valutare nella sua libertà individuale", spiega il capogruppo di Fdi alla Camera Galeazzo Bignami, che oggi è stato a Palazzo Chigi per un incontro sulle concessioni autostradali col capo di gabinetto di Meloni, Gaetano Caputi, insieme al collega senatore Lucio Malan (la cui presenza nella sede del governo è bastata per scatenare su alcuni organi di stampa i rumors circa una sua possibile nomina al Turismo per il dopo-Santanchè). Dell'affaire Visibilia ha parlato anche il leader di Forza Italia Tajani, ribadendo l'impostazione garantista del suo partito: "Finché una persona non è condannata in via definitiva, è innocente, come prevede la nostra Costituzione, poi il resto sono scelte che deve fare la Santanchè…" ha detto il ministro degli Esteri a un convegno di Fi sul lavoro.   Tajani ha affrontato anche il rebus Consulta, con l'elezione dei quattro nuovi giudici ancora al palo. "Aspettiamo che la sinistra trovi un accordo e ci faccia delle proposte per il candidato che dovrebbe essere al di sopra delle parti". Fonti di maggioranza sottolineano come la 'patata bollente' ora sia nelle mani delle opposizioni: "Noi siamo tranquilli, dal centrosinistra ci aspettiamo un nome 'neutro', non di partito, all'interno di una terna. E' l'opposizione che ha il problema di presentare questa terna…".  A tenere banco è stata anche la vicenda di Njeem Osama Almasri Habish, comandante libico della polizia giudiziaria accusato di crimini contro l'umanità. Le opposizioni unite hanno chiamato Meloni in Aula a chiarire come sia possibile che l'uomo, ricercato dalla Corte penale internazionale, dopo essere stato arrestato a Torino, sia stato rilasciato e accompagnato in Libia con un volo di Stato. Sul caso il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi terrà un'informativa parlamentare la prossima settimana. Per Tajani "ci sono stati errori da parte di chi doveva parlare con il ministro" Nordio. "La procedura penale – evidenzia il titolare della Farnesina – deve essere rispettata: se ci sono vizi nell'applicazione delle norme, i provvedimenti non possono essere applicati". Fonti della Presidenza del Consiglio rimarcano come l'uso del volo di Stato per rimpatriare il libico fosse l'unica soluzione sicura, dal momento che Almasri era accompagnato da personale italiano armato che difficilmente avrebbe potuto viaggiare su un volo di linea. Ma i partiti di minoranza continueranno a far sentire il loro fiato sul collo del governo e promettono battaglia in vista dell'informativa del capo del Viminale. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)