Lavoro nero Alto Vicentino: Guardia di Finanza scopre irregolarità in pizzerie e birrerie, multe salate

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imprenditore di Malo lavoro nero alto vicentino

I controlli della Guardia di Finanza nell’Alto Vicentino continuano a dare i loro frutti, svelando nuovi casi di lavoro nero. In particolare, sono state due le attività commerciali finite nel mirino delle Fiamme Gialle: una pizzeria a Santorso e una birreria a Valli del Pasubio.

La prima attività di controllo ha riguardato una pizzeria, dove gli investigatori hanno scoperto l’impiego di una lavoratrice addetta alle consegne a domicilio senza alcun contratto di lavoro. La donna lavorava senza alcuna tutela da circa sei mesi.

Inoltre, le indagini hanno portato alla luce altre irregolarità relative ai pagamenti. Otto dipendenti della pizzeria ricevevano lo stipendio in contanti, in violazione delle norme sulla tracciabilità dei pagamenti. Il datore di lavoro è stato sanzionato con una multa di circa 120.000 euro.

La seconda operazione, pianificata dopo la pubblicizzazione di un evento sui social media, ha interessato una birreria a Valli del Pasubio. Qui, la Guardia di Finanza ha riscontrato irregolarità nell’utilizzo di lavoratori con contratti a tempo determinato. Il datore di lavoro, infatti, aveva omesso di comunicare preventivamente all’autorità competente l’utilizzo di questi lavoratori, come previsto dalla normativa vigente.

Anche in questo caso sono state avviate le procedure per l’irrogazione delle sanzioni amministrative, che possono arrivare fino a 2.400 euro per ogni lavoratore coinvolto.

Questi due casi dimostrano come il fenomeno del lavoro nero sia ancora molto diffuso nel territorio dell’Alto Vicentino. Le attività di controllo della Guardia di Finanza mirano a contrastare questa piaga, tutelando i diritti dei lavoratori e garantendo la parità di concorrenza tra le imprese.