Immaginate una vasca d’acqua per ricreare l’atmosfera veneziana, un file rouge tra le stanze, all’interno della quale verrà posizionata una struttura gonfiabile dove i visitatori potranno passare, toccare le bricole di marmo, immersi nella nebbia. Sarà un omaggio alla città, alle sue eccellenze, l’allestimento del Padiglione Venezia in occasione della 58. Esposizione Internazionale D’Arte. A presentarlo questa mattina a Ca’ Farsetti il sindaco di venezia, Luigi Brugnaro, con la curatrice Giovanna Zabotti, i direttori artistici Alessandro Gallo e Stelios Kois, il commissario del Padiglione Maurizio Carlin, lo staff curatoriale e gli artisti.
Attraverso un ambiente artistico coinvolgente, i sette artisti internazionali selezionati per il progetto creeranno un contesto artistico volto a catturare l’essenza di Venezia con gli elementi diventati nel tempo i simboli associati alla città e l’uso dei materiali che la caratterizzano come la pietra, il marmo, il legno, la corda, il tessuto.
“Non più un padiglione come come raccoglitore di opere d’arte – spiega Giovanna Zabotti – ma un’opera unica, dedicata a Venezia, perché questo è il tempo dove le cose si possono realizzare. Venezia è il luogo della possibilità”.
Gli artisti selezionati lavoreranno per ricreare le innumerevoli narrazioni che continuano a plasmare la città. I Plastique Fantastique, che si definiscono una piattaforma creativa di installazioni temporanee, creeranno una struttura gonfiabile immersiva su larga scala che dialogherà con gli elementi in marmo dello scultore italiano Fabio Viale. Una sezione del Padiglione sarà dedicata al lavoro del cineasta turco – italiano Ferzan Ozpetek e la sua “musa” Kascia Smutniak ed un’altra sezione dedicata alle opere che esplorano la spiritualità e la religione realizzate dall’artista Sidival Fila, brasiliano ma romano d’adozione (il primo monaco francescano ad esporre nella storia di Biennale). L’ambiente, per essere ancora più coinvolgente, sarà completato da un’ambientazione olfattiva realizzata dal Maestro profumiere Lorenzo Dante Ferro e un’opera sonora dell’importante compositore George Koumentakis.
Da fuori l’esposizione potranno vederla tutti, ma all’interno il passaggio sarà contingentato. “I visitatori – continua Zabotti – dovranno prendersi il tempo di entrare, un po’ alla volta, viverla, cercando di vederla come l’hanno osservata gli artisti. In fondo è il messaggio che da tempo l’Amministrazione sta dando quando dice che la città va rispettata”.
“Il futuro si costruisce oggi – ha rimarcato il primo cittadino. Lo spettatore vuole partecipare ed diventa protagonista della mostra alla ricerca del bello. Ecco allora l’importanza della sfida lanciata. Del resto la Biennale era nata con questa intenzione, con una reciprocità e interazione tra artista e pubblico. Ci vuole il coraggio di proporre idee nuove e l’umiltà di ascoltare tutti. Penso che il prossimo anno continueremo su questa strada”.
Ma le novità non finiscono qui. L’esperienza culturale del padiglione Venezia sarà collegata al concorso per Giovani artisti, promosso dal sindaco Brugnaro, “Artefici del nostro Tempo”, che avranno l’occasione di essere visti da una platea internazionale.
Il progetto realizzato dal Comune di Venezia in collaborazione con Fondazione Musei Civici di Venezia, Padiglione Venezia della Biennale, Fondazione Teatro La Fenice, Fondazione Forte Marghera, Centro Culturale Candiani, Biblioteca VEZ Mestre, Hybrid Music, Istituzioni Bevilacqua La Masa, Bosco e Grandi Parchi e Centri di Soggiorno, ha visto la partecipazione di 2230 candidati tra i 18 e i 35 anni di età (vedi i dettagli).
I sei vincitori assoluti esibiranno le loro opere a Ca’ Pesaro, ma periodicamente uno degli artisti esporrà i suoi lavori per un mese circa al padiglione Venezia, incontrando i grandi artisti.
Le sei giurie individuate selezioneranno inoltre10 artisti per ogni disciplina: i 60 artisti saranno ospitati in mostre al Candiani e a Forte Marghera in una continua relazione tra territorio e arte.
“Poesia visiva, videoclip musicali, street art, pittura, fumetto, fotografia – ha spiegato il primo cittadino illustrando i numeri, sono le discipline emergenti a cui i giovani si ispirano. Questo concorso è un doveroso omaggio che la città deve fare ai propri giovani. Abbiamo cercato le risorse per dimostrare loro che stiamo investendo sulle nuove generazioni: il nostro futuro. Abbiamo lanciato una sfida che contaminerà l’intera città metropolitana. L’unico discrimine è il tema del rispetto delle cose pubbliche e della propria persona: l’arte e la cultura dovrebbero avere questo piano educativo in un clima sano, propositivo e di libertà. Ai ragazzi dico: puntate su Venezia. Stiamo cercando di rilanciare il lavoro. Abbiamo bisogno di voi”.