Rifiuti illegali sotterrati, Colombara e Asproso chiedono chiarezza su inquinamento falde vicentine

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Gdf sequestro
Gdf sequestro

Di seguito le domande d’attualità presentate dai consiglieri comunali sui rifiuti illegali sotterrati alla Safond Martini

E’ notizia riportata da tutti gli organi di Stampa locali – scrive Ciro Asproso – che la Guardia di Finanza ha messo sotto sequestro due aree di proprietà della Safond Martini di Montecchio Precalcino a causa di un inquinamento dei suoli per metalli pesanti e idrocarburi.

La Safond Martini svolge l’attività autorizzata di recupero e riciclaggio di rifiuti solidi e biomasse, ma la presenza di alte concentrazioni di cromo, nichel, piombo, cadmio, zinco e appunto idrocarburi, lascia supporre la presenza di una discarica di rifiuti speciali pericolosi non consentita.

Poiché tali sostanze possono deteriorare in modo significativo porzioni estese del suolo e del sottosuolo e considerato la vicinanza dei terreni in questione con l’area delle risorgive si CHIEDE:

  • Se il Sindaco di Vicenza, nonché Presidente della Provincia e in qualità di primo responsabile della salute pubblica, non ritenga necessario intervenire personalmente presso l’ARPAV e la Regione per accertare possibili inquinamenti delle falde acquifere.

Inoltre, in considerazione del moltiplicarsi di simili episodi di inquinamento ambientale nel territorio veneto, e delle inquietanti rivelazioni sui rapporti malavitosi tra la camorra e alcune Aziende del Nordest, che avrebbero seppellito rifiuti pericolosi anche in terra vicentina, si CHIEDE:

  • di dedicare un’apposita riunione del Consiglio comunale, alla presenza di esperti della materia, per effettuare una disamina approfondita della Mappa dei siti inquinati del vicentino, delle misure in essere per la loro bonifica, delle eventuali precauzioni da suggerire alla popolazione più esposta.

    Con il sequestro – scrive Raffaele Colombara – disposto dalla magistratura dell’area della azienda Safond Martini a Montecchio Precalcino si viene a concretizzare sul nostro territorio un nuovo caso di inquinamento ambientale, con il rischio paventato nel provvedimento di inquinamento del sottosuolo.

    La sede dell’azienda è sita a non più di 1 km dalle risorgive di Novoledo, che come noto forniscono l’acquedotto di Vicenza e Padova.
    Considerando inoltre che il Comune di Vicenza è socio del Centro idrico di Novoledo,

    si chiede

    all’Amministrazione di relazionare sul fatto in oggetto, sui dati a disposizione, e di intervenire tempestivamente presso le agenzie regionali per la tutela dell’ambiente in modo che sia verificato che non sia avvenuta trasfusione di inquinante nelle falde acquifere e che l’eventualità sia in ogni caso prevenuta.