Occupazione dell’ex Bocciodromo: gli attivisti tornano nel centro sociale ai Ferrovieri. Si attendono le dichiarazioni del sindaco Possamai

191
Occupazione ex Bocciodromo Vicenza
Occupazione ex Bocciodromo Vicenza

Nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio, un gruppo di attivisti ha effettuato un blitz occupando nuovamente l’ex Bocciodromo nel quartiere Ferrovieri di Vicenza. Secondo quanto riportato da Il Giornale di Vicenza online e, con accenti diversi, sulla pagina Facebook del Centro Sociale Bocciodromo gli attivisti, dopo aver attraversato la città in corteo, sono entrati nella struttura, dichiarando l’intenzione di resistere ad oltranza (qui altre informazioni).

La struttura, già riconsegnata al Comune e passata di proprietà alla società Iricav Due per la realizzazione della linea TAV, è stata al centro di dibattiti riguardanti il suo futuro e l’utilizzo degli spazi pubblici. Gli attivisti, attraverso un comunicato diffuso sui social media, hanno espresso la loro determinazione a preservare l’area come spazio di aggregazione sociale e culturale, opponendosi alla sua demolizione prevista per far posto ai lavori dell’Alta Velocità.

Le forze dell’ordine sono intervenute sul posto per monitorare la situazione, ma al momento non si segnalano scontri o tensioni significative. Abbiamo chiesto, nel frattempo, al sindaco di Vicenza Giacomo Possamai dichiarazioni ufficiali sull’accaduto,

La vicenda si inserisce in un contesto più ampio di discussioni sulla gestione degli spazi pubblici e sulle grandi opere infrastrutturali. Il progetto TAV a Vicenza ha suscitato diverse preoccupazioni tra i residenti, in particolare riguardo all’impatto ambientale e sociale. L’area dell’ex Bocciodromo, un tempo sede di attività sportive e ricreative, è diventata simbolo di queste tensioni.

In passato, il centro sociale Bocciodromo è stato oggetto di polemiche politiche. Esponenti locali, come l’ex sindaco Francesco Rucco e il deputato Silvio Giovine di Fratelli d’Italia, hanno criticato le attività del centro, chiedendo la revoca della concessione dello spazio e condannando alcune dichiarazioni degli attivisti.

La rioccupazione dell’ex Bocciodromo riaccende il dibattito cittadino sull’equilibrio tra sviluppo infrastrutturale e conservazione degli spazi sociali. Mentre le autorità valutano le prossime mosse, la comunità osserva attentamente l’evolversi della situazione, consapevole delle implicazioni che le decisioni future avranno sul tessuto sociale e culturale di Vicenza.