Malore del figlio di Tajani, cos’è la lipotimia

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(Adnkronos) – La lipotimia è un episodio di perdita di coscienza transitorio, a risoluzione spontanea. Il malore che ha colpito Filippo Tajani, figlio del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, mentre stava giocando a calcio è un evento molto frequente (corrisponde a quello che viene comunemente chiamato ‘svenimento’) e rappresenta una delle cause più comuni di richiesta di prestazioni al Pronto soccorso. Secondo gli esperti dell’Istituto superiore di sanità il collasso si manifesta con battito del cuore (polso) debole, perdita di coscienza e/o svenimento.  Può essere preceduto da sintomi che ne annunciano la comparsa, quali: confusione, capogiri o sensazione di vuoto alla testa, pallore, sudorazione, nausea o vomito, vertigini, mal di stomaco, debolezza, intorpidimento e formicoli, vista annebbiata e ansia e agitazione Di solito, lo svenimento dura solo per un brevissimo periodo, da pochi secondi a uno o due minuti, e subito dopo la persona ritorna lentamente alla normalità.   Tra le cause possibili: malattie del cuore, come alterazioni del ritmo cardiaco o la presenza di ostruzioni meccaniche all’espulsione del sangue da parte del cuore (ad esempio una stenosi grave della valvola aortica, malattie valvolari cardiache), malattie della carotide e ischemie momentanee cerebrali. Tra i principali fattori di rischio: malattie cardiache, diabete, ansia o attacchi di panico, disidratazione e glicemia bassa. Un tipo frequente di sincope è la cosiddetta sincope vaso-vagale o neuromediata, che è dovuta a un’attivazione eccessiva di una parte del sistema nervoso, chiamato nervo vago, che causa dilatazione dei vasi dell’organismo, con marcata riduzione della pressione arteriosa (che deve essere sopra certi valori per mantenere un adeguato flusso cerebrale) e, in alcuni casi, anche della frequenza cardiaca.   Nella maggior parte dei casi il collasso non provoca alcuna conseguenza e il recupero è veloce. Tuttavia, può essere il segnale di problemi di salute più gravi, come una malattia cardiaca o un disturbo neurologico. La diagnosi viene eseguita dal medico con visita e accertamenti tra cui: analisi del sangue (in particolare la glicemia), elettrocardiogramma, analisi delle urine, per escludere eventuali infezioni, esami radiografici. Le terapie dipendono dalla possibile causa del collasso.  Talvolta, potrebbero essere necessarie terapie farmacologiche o un aiuto nella respirazione facendo inalare ossigeno al soggetto. Se la causa del collasso è l’assunzione di un farmaco, il medico potrebbe chiederne la sospensione, la riduzione della dose o la sostituzione con un altro medicinale. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)