Fine Vita, a Montecchio Maggiore il convegno dell’Associazione Coscioni “Vivere la malattia con dignità – Poter scegliere in piena libertà”

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Oggi, martedì 4 febbraio 2025, alle 20 e 30 presso la Sala Civica Corte delle Filande di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, è in programma un incontro informativo sul tema del fine vita “Vivere la malattia con dignità – Poter scegliere in piena libertà”.

L’iniziativa è targata associazione Luca Coscioni partendo da un presupposto: “La conoscenza degli strumenti giuridici e sanitari che permettono di affrontare consapevolmente le scelte in caso di malattia è ancora insufficiente. Per questo motivo”, fanno sapere gli attivisti.

Parteciperanno, in qualità di relatori Elisa Maule, assessore ai Servizi sociali del Comune di Montecchio Maggiore, Roberto Borghero, dirigente comunale, Diego Silvestri , psichiatra e consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, Daniele Bernardini, esperto di bioetica, e Alessandro Testolin, presidente della RSA IPAB La Pieve. Moderatore Domenico Farano, dell’Associazione Luca Coscioni di Vicenza.

L’evento mira a diffondere consapevolezza sugli strumenti legali esistenti, tra cui le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), il consenso informato, la pianificazione condivisa delle cure, le cure palliative, l’interruzione dei trattamenti sanitari, la sedazione profonda continua e il suicidio medicalmente assistito.

Secondo l’Osservatorio DAT dell’Associazione Luca Coscioni nella provincia di Vicenza sono state depositate 4.955 Disposizioni Anticipate di Trattamento (1 ogni 145 abitanti).

L’associazione, attraverso le proprie battaglie e i servizi di supporto alle persone malate, come gli sportelli di ascolto e il Numero Bianco (0699313409), risponde alla crescente esigenza di responsabilizzazione e rispetto delle scelte personali in materia di malattia e fine vita, manifestata in Veneto e in tutta Italia.

Durante l’incontro verrà inoltre approfondita la proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Liberi Subito”, finalizzata a garantire tempi e modalità certi per chi chiede di porre fine alle proprie sofferenze in modo sicuro e immediato.

IL FINE VITA IN VENETO E A VICENZA

Nel 2023, “Gloria” (nome di fantasia), donna veneta di 78 anni, paziente oncologica, è stata la seconda italiana, dopo Federico Carboni, ad accedere al suicidio medicalmente assistito e la prima ad aver ricevuto il farmaco letale e la strumentazione per la sua autosomministrazione da parte della ASL competente. L’azienda sanitaria veneta, nel valutare la presenza dei requisiti per l’accesso al “suicidio assistito” di “Gloria”, ha considerato i farmaci antitumorali mirati come trattamento di sostegno vitale. Il Veneto è dunque la prima Regione in cui la sentenza numero 242/19 della Corte costituzionale è stata applicata nel pieno rispetto della Carta costituzionale.

Vittoria” (nome di fantasia), donna veneta di 72 anni, affetta da sclerosi multipla secondariamente progressiva da 20 anni, è deceduta a dicembre 2023 nella località dove risiedeva, in Veneto, dopo 9 mesi dalla sua richiesta.

Nel 2023, Stefano Gheller (non più in vita), 49enne veneto, affetto da distrofia muscolare. Dopo aver ottenuto il diritto al fine vita, Gheller ha scelto di non accedere alla pratica. È morto a causa dell’evoluzione della malattia nel 2024.