A Montepulgo di Cornedo Vicentino un’iniziativa originale dell’associazione “Incanto del Bosco” presieduta da Francesca Celeste Sprea, Forest therapy guide, che promuove la connessione con la natura.
Chi ama immergersi nella natura, riscoprire l’amore per la vita e prendersi cura della terra, non può perdere l’occasione di visitare un luogo davvero particolare che si trova nelle colline dell’Ovest Vicentino, precisamente a Montepulgo, frazione di Cornedo.
Qui esiste da qualche anno un bosco di quattro ettari che ospita le molteplici attività dell’associazione onlus “Incanto del Bosco”.
Tra percorsi sensoriali ed esperienze uniche, la presidente Francesca Celeste Sprea, Forest therapy guide, accompagna i visitatori e li coinvolge direttamente in varie azioni, tutte mirate al miglioramento dello stato di salute psicofisico.
Lo ha fatto anche domenica scorsa, coinvolgendo una ventina di persone provenienti dalla provincia e dalla città di Vicenza ma anche da Padova, che hanno avuto la possibilità di abbracciare gli alberi e leggere loro una poesia tra quelle selezionate in un libretto ed esclusivamente dedicate agli abbracci, di vari autori tra cui Pablo Neruda, Alda Merini, Fernanda Irlante ed altri.
“Quella che proponiamo non è la classica escursione naturalistica – fa sapere Francesca Celeste Sprea – ma un’immersione nel bosco e, soprattutto, una riconnessione con la natura perché la storia dell’evoluzione umana parte proprio dalle foreste. Il nostro vivere dentro scatole chiuse è niente rispetto alla vita che abbiamo vissuto nel bosco, quindi noi apparteniamo alla natura ed e per quello che diventa terapeutico e curativo stare tra il verde”
L’associazione sta sviluppando una serie di percorsi particolari in questo luogo con aree diverse come il percorso a piedi nudi, la panchina della gratitudine e le sculture fatte dagli studenti del liceo artistico Boscardin di Vicenza. Il tutto per sviluppare i sensi che vanno oltre quelli tradizionali.
“Di solito pensiamo ai soliti cinque sensi – precisa la presidente Sprea – ma in realtà noi vogliamo esaltare il senso di gratitudine, quello della bellezza, di equilibrio e del limite, tutte percezioni a cui non viene data attenzione, oppure solo in forma superficiale”.
Dopo gli abbracci e la lettura di poesie agli alberi, la comitiva ha elaborato un pensiero dedicato al tema e, radunati attorno ad un braciere di fuco, ha potuto degustare torte e dolci sorseggiando un caldo bicchiere di cioccolata e brulè di mele.
“Perché abbracciare un albero? – conclude Francesca Celeste Sprea – Per riconnettersi alla natura, per innalzare la nostra energia, per provare sensazioni di pace e benessere, per amare e proteggere i boschi, per ascoltare i segreti del popolo verde, per essere felici”.