Friday for future… L’impegno deve essere per tutti i giorni della settimana. I segnali di crisi sono evidenti da tempo e il suo sinusoide continua a procedere verso il basso. E’ altrettanto evidente che la democrazia ha invertito il suo percorso nelle promesse, di libertà, di uguaglianza, di benessere, di potere dal basso e in molti Paesi, anche di consolidata tradizione democratica, i sistemi politici barcollano.
Il modello di democrazia costituzionale rappresentativa deve essere quindi migliorato, perfezionato, riformato profondamente, ma difeso anche da nemici inconsapevoli che spesso credono in facili soluzioni rischiando di proporre rimedi peggiori dei mali che dicono di voler contrastare.
Il rischio di una involuzione autoritaria è altresì evidente nell’impegno in corso di costruire muri piuttosto che a gettare ponti, a badare ai confini piuttosto che a creare relazioni. Viene spesso confuso l’orgoglio dell’identità di un Popolo dimenticando i drammi passati del nazionalismo identitario con la convinzione che quel passato non possa ritornare.
Si confonde sempre più la distinzione tra vero e falso di fronte al dilagare delle frottole e del loro uso politico poco argomentato, troppo spesso urlato e condizionato da semplici opinioni ben confezionate esteticamente come un qualsiasi prodotto del mercato.
A partire anche da riproposte di certi soggetti che difendono di fatto solo il loro status quo: abili oratori privi del buon esempio e responsabili unici del loro fallimento politico costituito principalmente da un eccesso narcisistico.
Bisogna rivedere e valutare nuove forme di organizzazione della politica che devono essere intentate e sperimentate da subito perchè la radicalizzazione del conflitto politico e sociale attualmente in atto non è senza ragioni e non va sottovalutata.
A partire dall’aumento delle disuguaglianze ben più forti della crescita globale del reddito: creazione di ricchezza che si è dissociata dal miglioramento del benessere collettivo.
Ma il realismo della conoscenza e della critica non deve giustificare un pessimismo per un impegno necessario a contenere la logica per cui il potere e il consenso vengono ricercati come fini in sé; quella che riduce la politica a uno scambio tra consenso e protezione o tra consenso e sussidi, o peggio a semplice propaganda.
La politica deve invece ridiventare il modo normale con cui una società tenta di dare responsabilmente forma al proprio futuro e il potere deve essere indotto a ricordare che esso ha anche un altro volto.
Cerchiamo di ricordarlo al momento del voto per le prossime elezioni europee.
Anche se non sarà un venerdì.