Alessia Pifferi, giudici d’Appello: “Sì a una nuova perizia”

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(Adnkronos) – Nuova perizia per Alessia Pifferi. Lo ha deciso la Corte d’assise d’appello di Milano che ha accolto la richiesta della difesa della 38enne – presente in aula dove non sono ammesse le telecamere – condannata in primo grado all’ergastolo per la morte della figlia Diana, abbandonata per sei giorni e lasciata morire di stenti a soli 18 mesi nell’estate 2022.  “Il compendio probatorio è incompleto e lacunoso, oltre che a tratti contraddittorio”, spiegano i giudici d’Appello nelle loro motivazioni, dunque è “necessario e imprescindibile l’uso di esperti” per una nuova perizia. Nella perizia disposta dal tribunale l’imputata era stata riconosciuta capace di intendere e di volere. Nel dispositivo, letto in aula dalla Corte, si evidenzia come “test somministrati o somministrabili potrebbero assumere un particolare rilievo sull’imputabilità o sulla condotta dell’imputata”. L’incarico ai periti scelti dalle parti ci sarà nell’udienza fissata per il 28 febbraio prossimo. La difesa aveva richiesto la nuova perizia perché sostiene che la 38enne soffra di un disturbo cognitivo. “Lei non è pazza, ma ha un disturbo cognitivo che potrebbe aver determinato la morte di Diana. Chiedo di somministrare il testo di Wais per capire come ragiona” aveva detto in aula l’avvocata Alessia Pontenani, chiedendo anche di “sottoporla a nuovi controlli” tra cui la risonanza magnetica”. “Lei ha un disturbo cognitivo, quel giorno non capisce che la figlia è morta e non riesce neanche a chiamare i soccorsi” aveva detto, rivolgendosi ai giudici d’Appello, che hanno deciso poi per una nuova perizia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)