Musk e Altman, da amici a nemici, ovvero la storia dello scontro per il controllo dell’IA

La sfida tra Elon Musk e Sam Altman, da alleati a rivali nell’IA, tra battaglie legali, offerte miliardarie e visioni opposte sul futuro dell’intelligenza artificiale.

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Musk e Altman
Elon Musk e Sam Altman, Ceo di OpenAI

Sam Altman, Ceo di OpenAI, ha rifiutato l’offerta da 97,4 miliardi di dollari da parte di Elon Musk per rilevare la sua azienda. Ma la rivalità tra i due imprenditori della Silicon Valley, affonda le sue radici in un tempo molto precedente. Una storia iniziale di amicizia, culminata poi in divergenze filosofiche e strategie aziendali opposte, su una delle tecnologie più rivoluzionarie del nostro tempo: l’intelligenza artificiale. 

Da un falò nella Napa Valley a OpenAI

Tutto inizia a causa di una diatriba tra Musk e Larry Page, uno dei fondatori di Google. I due in vacanza in un resort della Napa Valley, discutono delle loro visioni sul futuro dell’intelligenza artificiale. Page immagina un mondo in cui macchine e uomini si fonderanno, mentre per Musk, l’IA è un grave pericolo per l’umanità. Per questo Page definisce Musk uno “specieist”, ossia uno che pur di conservare la sopravvivenza dell’umanità rinuncia allo sviluppo di nuove forme di intelligenza. Musk si offende, chiude l’amicizia con Page e decide di creare un’alternativa all’IA di Google. Qualche tempo dopo, Musk invita a cena Sam Altman, per lavorare con lui allo sviluppo di un’IA sicura e accessibile a tutti, per non lasciare questa importante tecnologia nelle mani di poche aziende a scopo di lucro. Così nasce OpenAI, un laboratorio di ricerca pensato come una fondazione no-profit per sviluppare un’IA alternativa a Deep Mind, l’IA di Google.

L’ascesa di Altman e la rottura con Musk

Musk è il principale finanziatore di OpenAI all’inizio, anche se la gestione operativa è lasciata ad Altman e a un team di computer scientist. La struttura di OperAI rimane invariata, anche se ad un certo punto Altman si rende conto che servono più investimenti per sviluppare questa nuova tecnologia. Così, nel 2018, OpenAI diventa un’entità “capped-profit“, ovvero un ibrido tra for-profit e nonprofit, in grado di attirare finanziamenti privati. Questo cambio di direzione di Altman porta ad una rottura con Musk, che vede in questa operazione un tradimento del loro progetto originario. Così Musk lascia il consiglio di amministrazione di OpenAI e Altman lo rimpiazza immediatamente con Microsoft.

ChatGPT e la rinascita di Musk

A novembre del 2022, OpenAI lancia ChatGPT, un chatbot basato sull’intelligenza artificiale utilizzabile e accessibile a milioni di persone in tutto il mondo, una cosa mai fatta prima da nessun altro, un successo senza precedenti che trasforma Altman in una star globale della tecnologia. Musk accusa immediatamente OpenAI di aver tradito i suoi principi e lancia la sua alternativa, xAI, con il chatbot Grok. Nel 2023, in OpenAI esplode la tensione: Altman viene licenziato per aver favorito troppo Microsoft. Però, ingegneri e ricercatori della società non ci stanno e minacciano di dimettersi in massa se il Cda non ritorna sui suoi passi. Dopo poco tempo, Altman viene reintegrato con un nuovo consiglio a lui più favorevole.

Le cause legali e l’offerta di Musk

Musk decide, infine, di portare in tribunale la sua battaglia contro OpenAI nel febbraio 2024, denunciando l’azienda per aver deviato dalla sua missione originaria. La causa viene poi ritirata, ma, ad agosto, Musk avvia una nuova azione legale sia contro OpenAI sia contro Microsoft, accusando le due aziende di portare avanti pratiche monopolistiche. Nel frattempo, come tutti sappiamo, Musk si avvicina sempre più a Donald Trump, diventando un suo alleato politico. A seguito della vittoria di Trump, Altman si reca a Mar-a-Lago per incontrare il nuovo presidente, in modo da garantire ad OpenAI di rimanere parte delle strategie americane per l’intelligenza artificiale, nonostante la presenza di Musk nella nuova amministrazione. Altman inizia anche a fare una serie di discorsi pubblici favorevoli a Musk, arrivando a difinirlo il suo ”mega hero”. Ed è qui che arriva la svolta. A gennaio 2025 Altman, insieme ad altri due importanti Ceo del settore tecnologico, Masayoshi Son di SoftBank e Larry Ellison di Oracle, annunciano Stargate, il nuovo piano da 500 miliardi di dollari che punta alla creazione di infrastrutture basate sull’intelligenza artificiale. Il patron di Tesla ridicolizza l’idea, nonostante il forte sostegno che Stargate ha ricevuto da Trump in persona, solo per offrire poco dopo ben 97,4 miliardi di dollari per rilevare OpenAI, offerta che Altman rifiuta. Un colpo di scena che non solo non pone fine alla battaglia tra i due, ma preannuncia un suo inasprimento.