Omicidio Fioretto, rinviata la decisione sulla perizia del Dna e il guanto di gomma resta la prova chiave contro Pietrolungo

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cold case Fioretto-Begnozzi Omicidio Fioretto
cold case Fioretto-Begnozzi

Ieri, nel tribunale di Vicenza, si è svolta l’udienza preliminare per il caso dell’omicidio di Pierangelo Fioretto e della moglie Mafalda Begnozzi, avvenuto il 25 febbraio 1991. Il principale imputato, Umberto Pietrolungo, 58enne calabrese, è accusato di essere uno dei due autori del delitto. Durante l’udienza, i suoi legali Mario Bianco, Giuseppe Bruno e Matilde Greselin hanno richiesto il rito abbreviato condizionato alla verifica della conservazione del guanto in pelle, prova chiave dell’accusa.

La difesa ha sottolineato la necessità di un’analisi approfondita della catena di custodia del guanto, dal giorno del delitto fino all’esame del Dna avvenuto nel 2012. Il giudice Antonella Crea ha deciso di riservarsi e comunicherà la sua decisione nell’udienza del 4 marzo 2025. Se il rito abbreviato condizionato verrà accettato, la sentenza di primo grado sarà basata anche su questa ulteriore verifica.

La prova centrale dell’accusa è proprio il guanto di gomma, che avrebbe permesso di individuare una “perfetta sovrapponibilità allelica” tra il profilo genetico di Pietrolungo e un bulbo pilifero trovato in una scena del crimine risalente al 2022. Inoltre, altre prove lo inchioderebbero: impronte digitali parziali sul silenziatore di una delle armi del delitto e testimonianze che lo avrebbero collocato nei pressi della scena del crimine insieme a un complice non ancora identificato.

Il duplice omicidio avvenne intorno alle 20 e 15 del 25 febbraio 1991. L’avvocato Fioretto fu ucciso appena rientrato a casa. La moglie, accorsa in suo aiuto, venne anch’essa freddata. I due assassini fuggirono a bordo di un’Alfa Romeo 75 rubata. L’indagine, rimasta irrisolta per anni, ha portato all’arresto di Pietrolungo solo nel giugno 2023.

Nel frattempo, le autorità stanno ancora cercando il secondo autore del delitto e il mandante del duplice omicidio. Il movente resta da chiarire, mentre l’Ordine degli Avvocati di Vicenza sta valutando se costituirsi parte civile nel processo.