Altavilla Vicentina, Chiesa Valdese sostiene “appartamento di sgancio” dell’associazione Brain

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Un appartamento di “sgancio” per ospitare persone con una grave cerebrolesione acquisita che hanno condotto la prima fase di riabilitazione fisica e cognitiva presso la comunità “La Rocca” di Altavilla Vicentina, ma che non hanno ancora riacquisito le abilità necessarie per il ritorno ad una completa autonomia. Attivo dallo scorso ottobre in un’unità abitativa nella stessa Altavilla Vicentina, il progetto di Brain Associazione Traumi Cranici odv e della cooperativa Sogno e Vita onlus (che gestisce i servizi di Brain) gode ora del sostegno della Chiesa Valdese che, attraverso i fondi Otto per Mille, ha deciso di contribuirvi con una somma pari a 10.000 euro

La Chiesa Valdese, infatti, sin da quando ha avuto l’opportunità di accedere ai fondi 8×1000, ha deciso di non utilizzarli per fini di culto – ossia per finanziare le attività religiose e spirituali della Chiesa, la costruzione di locali di culto o per mantenimento dei pastori – bensì unicamente per progetti di natura sociale, sanitaria, educativa, ambientale e culturale, per restituire alla società quanto ricevuto.

Nell’appartamento attualmente vivono tre persone, costantemente seguite da quattro operatori socio-sanitari, un educatore e una neuropsicologa, dipendenti della cooperativa.

“Il progetto, denominato ‘La mia casa: abitare indipendente’, vuole essere una sintesi tra il mondo della riabilitazione medica e il mondo della riabilitazione sociale, per migliorare la qualità di vita sia del soggetto che del nucleo famigliare di appartenenza – spiega la presidente di Brain, Edda Sgarabottolo –. Lo abbiamo realizzato perché nell’ultimo anno si era evidenziata la difficoltà, da parte di alcuni utenti, ad essere reintegrati nella propria abitazione al termine del percorso riabilitativo e di recupero La Rocca. Tali utenti, pur avendo leso la loro funzionalità organica-motoria e cognitiva, hanno il diritto di riconquistare un ruolo nella società attraverso la possibilità di avere una propria casa, senza dover essere costretti a vivere in strutture di accoglienza private e costose, lontano dalla sfera intima domestica. Come sempre sottolineiamo noi di Brain, gli esiti da trauma cranico e da cerebrolesioni acquisite non rappresentano un problema solo medico, farmacologico e riabilitativo, ma anche sociale e familiare. Tramite l’appartamento di sgancio, vogliamo dare una risposta a questo problema. Ringraziamo l’Otto per Mille della Chiesa Valdese per il fondamentale sostegno a questo percorso”.

“Nell’appartamento si attua la parte esperienziale di potenziamento delle autonomie personali del singolo beneficiario con la costruzione di un progetto individualizzato e di gruppo che miri al raggiungimento di una maggiore responsabilità di gestione della casa – afferma Elio Rigotto, presidente della cooperativa Sogno e Vita –. In questa fase rientra anche il potenziamento dell’area relazionale inerente al rapporto con i propri parenti nel nuovo contesto domestico, attraverso incontri e momenti di esperienze di condivisione di casa. Gli ospiti, inoltre, continuano le attività di socializzazione proposte ai nostri pazienti, come il laboratorio teatrale, le attività cognitive e le uscite nel territorio”. 

Brain Associazione Traumi Cranici odv

Dal 1993 l’associazione Brain, attraverso i servizi presenti nella propria struttura “La Rocca” ad Altavilla Vicentina (la prima del genere in Italia), si occupa di percorsi riabilitativi (sia fisici sia cognitivi) per persone che hanno subito una grave lesione cerebrale (in particolare dopo un grave trauma encefalico) o che sono state colpite da un’emorragia o un’anossia cerebrale. I percorsi coinvolgono anche i famigliari, al fine di sostenere le relazioni che inevitabilmente vengono messe a dura prova da questi dolorosi eventi.