Presentato al Teatro Olimpico il 72° Ciclo di Spettacoli Classici

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Romina Mondello in un frammento di Medea, regia di Elena Bucci

E’ stato presentato al Teatro Olimpico di Vicenza il 72° Ciclo di Spettacoli Classici. La presentazione, in forma di spettacolo, è stata affidata al direttore artistico Giancarlo Marinelli e ad alcuni degli interpreti che si avvicenderanno negli appuntamenti del programma – dal 19 settembre al 27 ottobre – produzioni che saranno presentate a Vicenza in prima assoluta, concepite appositamente per lo spazio palladiano. Si è trattato di un’anteprima del Festival, una narrazione guidata da Giancarlo Marinelli, accompagnata dalla multivisione di Francesco Lopergolo.

“Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani” è il titolo della nuova edizione, una evidente inversione semantica della citazione di Menandro “Muore giovane chi è caro agli Dei”.
Il titolo richiama il grande tema della ribellione all’interno del rapporto tra gli uomini, il Fato e gli Dei, l’umana e profonda necessità di abbattere e travalicare quella sorta di “cortina di ferro” che è il confine fra gli uni e gli altri. “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani” sottende anche ad altra scelta. Abitare il Teatro Olimpico, significa sostenere la sua monumentale bellezza ed unicità, con una proposta di prime assolute pensate per questo luogo, capaci di entrare in dialogo con lo spazio e con la classicità.
“Credo – dichiara il sindaco Francesco Rucco – che questo sia il tempo perché il Teatro Olimpico scopra nuovamente la forza del teatro di prosa nella classicità. Un tempo per abitare la nostra capacità di accogliere quanto i Titani della tragedia classica vogliono consegnarci: la riflessione profonda sull’essere e sul nostro saper essere suoi contemporanei”.
La 72° edizione dei Classici al Teatro Olimpico nasce come risultato di una progettazione condivisa: l’Amministrazione Comunale di Vicenza ha fortemente sostenuto un dialogo e una collaborazione tra gli attori culturali della Città, istituendo un tavolo di lavoro permanente, in cui la Direzione Artistica, la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza (a cui è demandata l’organizzazione del Festival) e l’Accademia Olimpica si sono confrontate in questi mesi di lavoro, coordinate dall’Assessorato alla Cultura. “Il coinvolgimento attivo della nostra istituzione, rappresentata da Maria Elisa Avagnina e Cesare Galla, nel Comitato Spettacoli Classici – commenta Gaetano Thiene, presidente dell’Accademia Olimpica – è un nuovo, forte segnale di attenzione per ciò che rappresentiamo nella storia dell’Olimpico e nella vita culturale di Vicenza, e la conferma di un rinnovato dialogo con l’Amministrazione comunale, dopo la positiva collaborazione avviata in materia di grandi mostre”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questo gioco di squadra, di come trama e ordito intrecciati in questi mesi si possano concretizzare nella tessitura preziosa che si manifesta attraverso gli spettacoli, pensati per questo luogo unico al mondo: il pubblico, di tutte le età, coinvolto in modo attivo con molte iniziative, diventa partecipe del progetto culturale e supera il ruolo di semplice spettatore. Capire il Teatro vuol dire innanzitutto viverlo, e in questo senso ci siamo impegnati” conclude il Presidente della Fondazione TCVI Roberto Ditri.
Vede dunque la nascita alla luce di una rinnovata intesa tra le istituzioni culturali della Città, il 72° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico. Il titolo emblematico – “Muoiono gli Dei che non sono cari ai giovani” – espone un tracciato progettuale e dà una precisa indicazione dei contenuti artistici: da un lato pone l’essere giovani come eterna condizione del teatro classico, dall’altro intende sottolineare l’aspetto rivoluzionario degli eroi greci nelle tragedie. Gli spettacoli del programma, testimoni della giovinezza dell’opera classica, sono pensati infatti per un Teatro, patrimonio Unesco, che porta allo spettatore dei nostri giorni la netta percezione della potenza della classicità. Il progetto artistico che Giancarlo Marinelli costruisce per l’Olimpico (gli spettacoli sono in fase di produzione e saranno presentati durante il Festival in prima assoluta, alcuni in esclusiva senza ripresa su altri palcoscenici) trova la sua ragione d’essere nella modernità del Teatro classico, concepita non come operazione estetica, ma intrinsecamente costitutiva della nuova proposta artistica, con la scelta di focalizzare gli aspetti più rivoluzionari degli eroi nella tragedia greca, per portare alla luce le azioni dissacranti che hanno reso possibile la discontinuità, e quindi la manifestazione del diverso e del nuovo.

Gli spettacoli

Il 72° Ciclo di Spettacoli Classici si aprirà con una dedica artistica a uno dei grandi maestri della scena italiana, più volte protagonista sul palcoscenico del Teatro palladiano: Giorgio Albertazzi. A lui, e al suo “Memorie di Adriano”, Maurizio Scaparro, regista profondamente legato al Teatro Olimpico, dedica questo evento unico – realizzato con la collaborazione di Ferdinando Ceriani – con Pino Micol interprete con altri protagonisti di “Frammenti di Memorie di Adriano”dal 19 al 22 settembre – un testo originale costruito a partire dall’opera di Marguerite Yourcenar e dai commenti e dagli scritti personali annotati sul copione dell’ultimo imperatore del teatro. Frammenti di un discorso poetico e il senso dell’umano alla fine dell’esistenza si intrecciano profondamente in una messa in scena carica di significati, un omaggio unico a Giorgio Albertazzi (che nella sua ultima interpretazione, “Il mercante di Venezia”, fu diretto proprio da Giancarlo Marinelli).

Sarà una prima nazionale, il secondo appuntamento in programma il 27 e il 28 settembre, “Apologia di Socrate”, adattamento e regia di Alessandra Pizzi, protagonista Enrico Lo Verso. Tra tutte le opere di Platone, L’Apologia è sicuramente la più ricca d’informazioni sul pensiero di Socrate e appare come un’incondizionata difesa della figura e degli insegnamenti del maestro di fronte alle gravi accuse che lo avevano portato al processo; e così, la condanna a morte di Socrate, diventa l’archetipo dell’errore giudiziario, dramma di tutti i tempi. La poliedrica regista pugliese che firma il testo e lo spettacolo, da alcuni anni si occupa della riscrittura dei classici del Teatro; da ricordare, tra i suoi lavori, “Folli(e) d’amore. Tutti pazzi per Shakespeare” del 2015; “Uno nessuno centomila” del 2016, adattamento teatrale del romanzo di Luigi Pirandello, interprete Enrico Lo Verso, e ancora “Metamorfosi, altre storie oltre il mito” dedicato alle Metamorfosi ovidiane, che ha debuttato al Teatro antico di Segesta nel 2017, protagonista Enrico Lo Verso.

È prevista una tragedia al femminile per il terzo appuntamento – una prima nazionale – con “Medea” in scena il 4, 5 e 6 ottobre, un progetto che vede nascere il confronto artistico tra Romina Mondello, giovane e talentuosa attrice, ed Elena Bucci, regista nota per la sua originale interpretazione dei testi classici. A loro, e al nutrito cast di attori, è affidato il compito di dare voce alle parole attualissime delle tragedie, parole che “bruciano ancora di emozione e verità, nonostante le corruzioni dei testi, nonostante i necessari tradimenti delle traduzioni, le mutazioni del costume, della politica, delle culture. Evocano la grande nostalgia per la catarsi, la collettiva condivisione di pensieri e sentimenti che diventa comprensione e sollievo, trasformazione e crescita verso la saggezza: proprio quello che manca in questa epoca” come comunica la regista nelle sue note per l’allestimento dello spettacolo.

Sarà ancora una prima nazionale – “Ecuba” – uno spettacolo prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, una rivisitazione del testo di Euripide della drammaturga irlandese Marina Carr (nella traduzione di Monica Capuani), regia di Andrea Chiodi, ad essere in programma l’11, 12 e 13 ottobre. Rivive in questa versione – mai rappresentata in Italia – tutta la tragedia degli antichi e dei contemporanei: c’è l’universale disperazione di una madre, la lotta dei figli, la crudeltà del potere, la solitudine e l’umiliazione dei vinti. Dominante e ineluttabile resta il tema della guerra, non più come fatto storico o mitologico, ma come scontro diretto e feroce nella mente dei personaggi, un conflitto che diventa sempre più privato e interiore. La drammaturga compie un’ardita operazione di rimontaggio dei materiali della tragedia antica, costruendo una vertiginosa narrazione ad incastro tra i personaggi che diventano i narratori, al tempo stesso interni ed esterni, di una vicenda terribile e umanissima. Interpreti, con Elisabetta Pozzi nel ruolo della protagonista, una delle attrici più impegnate a dar voce alla modernità dei classici, sono: Alessandro Bandini, Valentina Bartolo, Luigi Bignone, Fausto Cabra, Federica Fracassi, Federico Vanni.

Una visione off, fuori dagli schemi classici e dallo spazio performativo del Teatro Olimpico, sarà la quinta proposta – “Medea per Strada” – in programma dal 1° al 13 ottobre, alle 18.00 e alle 21.00, uno spettacolo on the road, per le strade di Vicenza. Il lavoro, già presentato in altre città – ideazione e regia di Gianpiero Borgia, drammaturgia di Elena Cotugno e Fabrizio Sinisi – è una performance itinerante che si svolge in un furgoncino (sono previsti 7 spettatori a replica), un’immersione totalizzante nel degrado. Il dramma al femminile è quello dell’emigrazione forzata e della prostituzione, la miseria del Sud del mondo che vive nelle nostre città; il furgone, allestito come un teatrino o un postribolo viaggiante, parte e percorre tutte le strade della prostituzione, a volte vicine a quelle delle nostre case. Il lavoro nasce dopo un lungo e intenso approfondimento con assistenti sociali e associazioni di volontariato che si occupano del recupero delle vittime di tratta; è un’esperienza che va ben oltre l’assistere ad uno spettacolo teatrale, è una condivisione intensa e dolente della realtà, 70 minuti accanto ad una persona vera, interpretata con grande forza e convincimento da Elena Cotugno.

Ancora una tragedia, ma innocente, quella dell’appuntamento con i più giovani, tre produzioni di teatro classico per ragazzi e le loro famiglie, fatto da adolescenti dai 12 ai 18 anni, preparati da un team di professionisti e coordinati da Tema Cultura, associazione di promozione sociale e culturale riconosciuta dalla Regione Veneto. Diretti da Giovanna Cordova, regista ed autrice teatrale, i giovani attori porteranno sulla scena dell’Olimpico tre esperienze di teatro classico, dal mito alla tragedia, utilizzando linguaggi scenici adattati alla loro età. Le date e i titoli de La Tragedia Innocente sono: il 29 settembre, “Apologia di Socrate. La verità è come l’acqua”, il 13 ottobre “Ecuba. Ares: il dio della carneficina” e il 20 ottobre “Dalla parte di Orfeo”. Testi (adattamenti) e regia dei tre lavori sono a cura di Giovanna Cordova, mentre coreografie e movimenti scenici sono di Slivia Bennet. La guida alla lettura dei testi, il loro studio e la loro interpretazione, sono stati pensati come occasioni di conoscenza e di approfondimento, un’esperienza di teatro ‘tagliata a misura’ dell’essere giovani e dell’essere ‘eroi’ dei protagonisti teenager.

E ancora un omaggio e una dedica al genio di Andrea Palladio, che del Teatro Olimpico fu il creatore, sono previsti per il settimo e ultimo titolo del Ciclo di Spettacoli Classici, una celebrazione che prenderà vita nelle parole di Vittorio Sgarbi in una esclusiva Lectio Olimpica, una lezione-spettacolo su “Palladio e l’ordine del mondo”, di cui il celebre storico dell’arte sarà autore e protagonista, in programma il 26 e il 27 ottobre.

Tutti gli spettacoli al Teatro Olimpico iniziano alle ore 21.00, mentre le recite della Tragedia innocente sono in programma alle ore 17.00 le prime due, alle 11.30 la terza; il Teatro sarà aperto, come di consuetudine, un’ora prima degli spettacoli.

Attività di approfondimenti del 72° Ciclo di Spettacoli Classici

Ad introdurre e approfondire i temi degli spettacoli proposti in scena, viene realizzata, in collaborazione con l’Accademia Olimpica, una serie di incontri che vede protagonisti studiosi, interpreti, drammaturghi e registi teatrali. Gli incontri, aperti al pubblico, si svolgeranno nell’Anti Odeo dell’Olimpico; sono in programma: venerdì 20 settembre per “Frammenti di Memorie di Adriano”, venerdì 27 settembre per “Apologia di Socrate”, sabato 5 ottobre per “Medea”, tutti alle ore 17.00, mentre Per “Ecuba” è previsto – sabato 12 ottobre dalle ore 10.00 alle ore 18.00 – un Laboratorio Olimpico coordinato da Roberto Cuppone.

Il progetto artistico biennale

Giancarlo Marinelli ha progettato l’edizione 2019 del Ciclo dei Classici, la prima del biennio di direzione artistica a lui affidata, ponendo al centro il valore della giovinezza eterna della tragedia, scegliendo titoli e interpreti che, con sguardi diversi, potranno dare nuova linfa all’eterna contraddizione del confronto con i Classici “E cioè quanto li giudichiamo divinità intoccabili che a loro volta non possono né vogliono più toccarci; o quanto invece li consideriamo uomini così vicini a noi, da sentirne riecheggiare quella dannazione di cose mortali che senza la morte non diventano Storia; da avvertirne tutta la grandiosa e misera potenza umana di chi ha provato a fare un salto, ma dopo il fosso ha trovato un oceano” come spiega nella sua Introduzione.

La seconda edizione del Ciclo di Spettacoli Classici, in programma nel 2020, si aprirà invece alla visione della parte “altra” della tragedia: l’ombra, il conflitto tra il bene e il male di portata universale in grado di trascinare la vita degli uomini in sentieri contaminati. E la “catarsi”, atto di purificazione estrema che sola può creare nuova consapevolezza e svincolare dall’assumere su di sé i sentieri ciechi dell’esistenza, lascito degli antichi attraverso la Tragedia, cosa può dire agli uomini del XXI secolo, provati dalle loro tragedie?

In una “selva di rumori”, con un cast d’eccezione e nutritissimo, Giancarlo Marinelli firmerà testo e regia, nell’edizione 2020, di “Eleven” il nuovo lavoro teatrale dedicato alla più grande tragedia del mondo contemporaneo, il crollo delle torri gemelle l’11 settembre 2001, di fronte agli occhi attoniti e impotenti del mondo intero. Sarà questo il tema forte della prossima edizione del Festival. Una nuova via e una ricerca per la tragedia nel nostro tempo.

Sede degli spettacoli
Teatro Olimpico
Stradella del Teatro Olimpico, 8 – Vicenza

Informazioni sugli spettacoli e prevendita biglietti

I biglietti sono in vendita da martedì 16 aprile 2019, alla biglietteria del Teatro Comunale Città di Vicenza, in Viale Mazzini 39, a Vicenza (tel. 0444 324442 – biglietteria@tcvi.it), online su www.classiciolimpicovicenza.it, in tutti gli sportelli di Intesa Sanpaolo (ex Banca Popolare di Vicenza).

I biglietti per gli spettacoli – Frammenti di Memorie di Adriano, Apologia di Socrate, Medea, Ecuba – costano 28 euro (intero), 24 euro (ridotto over 65), 18 euro (ridotto under 30). Sono previsti sconti del 10% e del 20% per chi acquista due o più spettacoli, mentre per le scuole (gruppi) è previsto un biglietto unico a 10 euro. Anche per lo spettacolo Off Medea per strada è previsto un biglietto unico a 10 euro.

Per Palladio e l’ordine del mondo – di e con Vittorio Sgarbi – i biglietti costano 30 euro (intero), 25 euro (ridotto over 65), 20 euro (ridotto under 30).

Per gli spettacoli de La Tragedia Innocente (29.09. 13.10 e 20.10) il prezzo dei biglietti è di 12 euro (intero), 10 euro (ridotto over 65) e 8 euro (ridotto under 30).