?Fascio-goliardate? dei candidati per Rucco: VicenzaPiù ne svelò una già 5 anni fa, ora il GdV spara dossier anonimi (?) ad alzo zero…

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Su questo giornale pubblicammo, cinque anni fa, la foto del saluto “fascista” di Gioia Baggio con addosso un grembiule raffigurante l’effigie di Benito Mussolini. Del caso sull’unica ?compagna? in consiglio comunale di Francesco Rucco tra le fila della lista civica ?Idea Vicenza? da lui fondata scrivemmo dopo la sua elezione nell’amministrazione comunale. Anche all’epoca il gesto venne giustificato dai diretti interessati come goliardata. Baggio è rimasta poi in carica per tutto il mandato da consigliera ed oggi è ancora ricandidata. Un articolo ripreso con grande enfasi dal CorVeneto, citandoci, e da un altro sito web locale, senza citare la fonte; mentre su Il Giornale di Vicenza, che ora si è scatenato sul “dossier”, all’epoca nemmeno un accenno.

Il principale quotidiano cittadino (unico e da MinCulPop?) in questa tornata elettorale non dev’essere molto in sintonia invece con il candidato Rucco, spiattellando in prima pagina una discreta mazzata sulla sua campagna elettorale. Vicenda che è diventata anche caso nazionale, dopo essere finita domenica sulle pagine del Corriere della Sera.

Rimane il dubbio su chi può aver consegnato quel ?dossier? anonimo divulgato dal giornale. C’è chi pensa siano stati gli avversari politici, ma potrebbe benissimo essere stata una vendetta di qualche escluso nelle liste di Rucco ben informato sugli ?amici?.

Per sciogliere questo dubbio il giornale che non ama i dossier “ufficiali” sulla BPVi ma che per mano del suo direttore ha dichiarato che era suo dovere pubblicare le informazioni ricevute sui post fascisti (gioco di parole casuale) potrebbe, senza infrangere la riservatezza deontologica sui nomi dei dossieranti, almeno rivelare da quale parte provengano. Questa divulgazione sarebbe una opportuna e chiara informazione in più per i propri lettori per rispondere alla loro domanda: faida interna o bordate del centro sinistra? 

Anche perchè solo così il GdV escluderebbe i dubbi sulla sua strumentalizzazzione diretta.

Quello che, per ora, è certo è che, dopo il “caso” Baggio da noi svelato, e, ripetiamo, non ripreso allora proprio solo dal GdV, i candidati anti centrosinistra non hanno imparato la lezione e ci sono ricascati, scalfendo di nuovo l’onorabilità del centrodestra cittadino, con illecite, inutili e controproducenti nostalgie del passato.

A facile disposizione dei giornalisti o di chi prova ad… aiutarli.