
(Adnkronos) – "Non è uno sciopero contro qualcuno ma a difesa di alcuni principi della Costituzione in cui fermamente crediamo e che crediamo siano la soluzione migliore per i cittadini, anche per i magistrati e addirittura anche per i politici”. Lo afferma a Radio24 Cesare Parodi, presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati (Anm) nel giorno dello sciopero delle toghe contro la riforma costituzionale della giustizia. “Non uno sciopero contro, ma a difesa di una serie di principi secondo noi fondamentali”, continua. Parodi precisa poi che "non difendiamo nessun privilegio e mi spiace che le persone lo pensino perché si è formata una narrativa su di noi che non corrisponde alla realtà". “Il nostro sciopero è la prima manifestazione importante di un movimento di pensiero con il quale cerchiamo di farci conoscere dai cittadini in modo diverso da quello con cui finora siamo stati rappresentati”, afferma. “Che ci possa essere in prospettiva un progressivo mutamento genetico del pubblico ministero e quindi che il pubblico ministero possa essere condizionabile e condizionato dall’Esecutivo e dai poteri forti è purtroppo un rischio che molti avvertiamo; un rischio concreto che probabilmente non si verificherebbe immediatamente dopo la riforma ma che secondo noi sarebbe avviato in maniera irreversibile”. Riguardo alla riforma, “non è una legge già approvata, c’è un dibattito attualmente in corso quindi non vedo perché i magistrati non possano partecipare con vari strumenti – lo sciopero è uno dei tanti- al dibattito”. “Crediamo di potere e forse dovere dare la nostra opinione – sottolinea – su un processo di modifica, legittimo da proporre, ma che mira a un risultato che secondo noi non è ottimale per i cittadini”. Parodi ricorda che “i timori sono tanti”. Ad esempio, spiega, sul meccanismo disciplinare e “soprattutto temiamo che avvenga una rivisitazione del ruolo del pubblico ministero che oggi è grande garanzia per tutti i cittadini, libero di valutare i fatti a 360 gradi”. Una garanzia alla quale “sarebbe molto grave rinunciare”, conclude. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)