I simboli nazisti, l’inneggiamento al fascismo non mi piacciono e a casa mia non sono mai stati tollerati. Da bambina inorridivo sia alla visione della svastica che alla croce celtica. Ho sempre segnalato visto che esiste in Italia un Osservatorio Antisemitismo. Durante il mandato di Ehud Olmert (ex premier israeliano 2006-2009), fu la moglie che mi chiese di accompagnarla in giro per Vicenza a fotografare “i murales”. Nessuno, né destra, né sinistra si è mai preoccupato degli slogan sui muri. Chiunque dovrebbe sentirsi oltraggiato dallo sfruttamento dei simboli nazi-fascisti, sia da una parte, sia dall’altra.Ho appreso dalla stampa locale e nazionale che candidati del centro destra nel vicentino avrebbero in un passato, sia recente, sia remoto, inneggiato al fascismo e utilizzato simboli fascisti. Non vedo che differenza possa esserci tra chi ha utilizzato ideologicamente simboli fascisti e chi sta usando il ricordo di simboli fascisti altrui per una personale campagna pubblicitaria politica. Entrambi trasferiscono una comunicazione sbagliata.
Non so cosa dica la legge, non sono un avvocato, ma per me è colpevole anche chi cerca negli errori o nelle schifezze altrui (magari remote) per trarne un beneficio personale.
Non voglio fare paragoni, nella vita esistono sempre delle ingiustizie, ma una semplice considerazione. Mario Capanna non è mai stato fascista, nel 68 coordinava le lotte del Movimento Studentesco in tutta Italia, ebbe violenti scontri con le forze dell’ordine e soprattutto con i militanti dell’estrema destra; rischiò di essere linciato da giovani appartenenti al Movimento Sociale italiano in quegli anni, ma l’11 marzo del 1969 fece molto di più, insieme a un gruppo di studenti dell’ateneo milanese, sequestrò in aula il professore Pietro Trimarchi e lo sottopose a un processo improvvisato. Ciononostante la legge italiana gli consentì di candidarsi e si porta a casa un doppio vitalizio…quello di ex deputato di DP, VA, VERDI (ha corso per tre scuderie) e quello di Ex eurodeputato del Gruppo di Coordinamento Tecnico e di Difesa dei Gruppi dei Deputati Indipendenti. Lui è di sinistra, lo può fare.
Chi sia migliore non lo so, io sono schifata, posso solo dire che né la destra, né la sinistra si sono mai prese cura del cimitero acattolico, in modo particolare del reparto ebraico (solo Gabriele Collese del Movimento Sociale e Licisco Magagnato del P.R.I. cercarono di aiutarmi negli anni 80 con, a quei tempi, anche qualcuno da Roma e in parte ci riuscirono). Si rileggano i candidati, di destra e di sinistra, le interpellanze comunali e il quotidiano locale di quegli anni. Il tempietto ha il tetto parzialmente distrutto, a meno che le piogge dell’inverno non abbiano contribuito alla sua totale demolizione. Dentro contiene una lastra (non saprei come chiamarla diversamente), messa in sicurezza (significa imballata in una cassa di legno). Si tratta di una lastra del 1830 circa che non avrebbe tutti i requisiti per il lavaggio della salma ebraica (rechitzah), ma ha le scannellature ed è rivolta in posizione di Gerusalemme e quindi potrebbe considerata anche essere idonea e il tempietto, nel suo insieme, potrebbe essere adatto alla taharah (procedura completa della preparazione alla sepoltura). Solo una buona consulenza rabbinica (complessa…) potrebbe dare la soluzione al dubbio.
I simboli nazi-fascisti hanno lasciato un segno nella storia in generale e in particolar modo in quella ebraica, ritornano ora in auge, dall’una o dall’altra parte in campagna elettorale … il cimitero che si porta appresso il ricordo di quelle persone che sono state umiliate e assassinate da quel simbolismo, si riconferma il sito dell’abbandono e del disinteresse. Destra e sinistra abbiano il coraggio di dedicare un minuto di riflessione perché entrambe hanno contribuito all’abbandono di questo sito.
(Foto inedita: la lastra con scannellature per il lavaggio della salma ebraica è rivolta in posizione verso Gerusalemme).